Un team di biologi dell'Università della California a Irvine ha scoperto i meccanismi alla base di questo processo. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Alzheimer's and Dementia
Nuovi passi in avanti nella prevenzione del morbo di Alzheimer. È recente la scoperta di una mutazione nelle cellule immunitarie del cervello, nota come P522r, che svolgerebbe un ruolo protettivo nei confronti. Un team di biologi dell'Università della California a Irvine ha ora scoperto i meccanismi alla base di questo processo. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulle pagine della rivista specializzata Alzheimer's and Dementia.
Lo studio nel dettaglio
Nel corso della ricerca, i biologi hanno concentrato la loro attenzione sulle istruzioni per la produzione di un enzima importante per le cellule immunitarie del cervello, le microglia.
"Recentemente la mutazione, nota come P522r, ha dimostrato di ridurre il rischio di sviluppare l'Alzheimer a esordio tardivo", ha affermato Hayk Davtyan, ricercatore senior dello studio. "La nostra ricerca ha mostrato per la prima volta che la variante P522r ha aumentato i livelli di espressione di diversi geni microgliali che sono ridotti nelle persone con Alzheimer. Questo fornisce alcune delle prime prove per spiegare come questa mutazione protettiva potrebbe ridurre il rischio di Alzheimer", ha aggiunto. I ricercatori hanno inoltre osservato che la variante sarebbe associata a un aumento di cellule immunitarie T che si trovano nel cervello. Ciò suggerisce, secondo i biologi dell'ateneo, che P522r potrebbe agire aumentando l'attivazione di altri importanti aspetti della funzione immunitaria.
I risultati potrebbero aprire la strada a nuovi studi finalizzati a comprendere nel dettaglio come la microglia e le cellule T interagiscono per rallentare la progressione dell'Alzheimer.