Hiv, individuata una nuova variante più aggressiva e trasmissibile

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Denominata VB (sottotipo virulento B), è stata individuata dai ricercatori dell’Università di Oxford in un centinaio di persone nei Paesi Bassi, dove potrebbe essere arrivata circa una trentina di anni fa. Per fortuna, dicono gli esperti, risulta sensibile alle terapie e non rappresenta, di conseguenza, un'emergenza di sanità pubblica

Una nuova variante più aggressiva e trasmissibile del virus Hiv, responsabile dell'Aids. E’ quella che è stata scoperta da un team di ricercatori dell’Università di Oxford, descritta per la prima volta sulla prestigiosa rivista “Science”. La variante, denominata VB (sottotipo virulento B), è stata individuata in un centinaio di persone nei Paesi Bassi, dove potrebbe essere arrivata circa una trentina di anni fa. Per fortuna, dicono gli esperti, risulta sensibile alle terapie e non rappresenta, di conseguenza, un'emergenza di sanità pubblica.

Uno studio esteso su 6.700 sieropositivi

Come riferito dai ricercatori, la nuova variante VB è stata identificata, in un primo momento, in 17 persone sieropositive che avevano manifestato una progressione verso la malattia particolarmente rapida. Tra loro, 15 provenivano dai Paesi Bassi e per questo i ricercatori, coordinati da Chris Wymant, prima firma dello studio, hanno esteso il loro studio su 6.700 sieropositivi della stessa nazionalità. Il risultato è stato che altre 92 persone erano state colpite dalla nuova variante. “Non è raro trovare nuove varianti del virus Hiv: come tutti i virus a Rna muta facilmente, e lo vediamo dalla sua grande capacità di adattarsi ai farmaci antiretrovirali diventando resistente”, ha spiegato Stefano Vella, docente di Salute Globale all'Università Cattolica di Roma e presidente della nuova Commissione nazionale Aids presso il Ministero della Salute. “I ricercatori di Oxford hanno fatto uno straordinario lavoro di biologia molecolare andando a sequenziare i genomi virali isolati da pazienti sieropositivi che avevano dimostrato di ammalarsi più velocemente di Aids rispetto agli altri”, ha riferito ancora. Fino ad oggi, ha continuato Vella, “si dava per scontato che la progressione più veloce dipendesse dalla variabilità individuale del singolo paziente, e invece questo studio dimostra che può essere dovuta a una nuova variante virale più aggressiva”.

Le caratteristiche della variante

Secondo quanto scoperto, hanno detto i ricercatori, la variante VB determina una carica virale da 3,5 a 5,5 volte maggiore rispetto a quella del virus HIV-1, la più diffusa e risulta anche due volte più veloce nell'indebolire il sistema immunitario, spalancando la strada alla malattia. Fortunatamente le persone contagiate reagiscono alle terapie e possono vantare la stessa sopravvivenza degli altri pazienti, ma l'aggressività della variante necessita un intervento quanto più immediato possibile. In base alle analisi del genoma virale, per i ricercatori la variante VB potrebbe essere comparsa nei Paesi Bassi tra la fine degli anni ’80 e gli anni ‘90. La variante VB “non rappresenta un'emergenza di sanità pubblica, però ci dà una lezione importante: sfata il mito che i virus diventino più buoni col tempo. In realtà la loro evoluzione avviene in maniera casuale e non si può escludere che un virus possa diventare anche più cattivo”, ha rassicurato Vella in conclusione.

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