Fiaso: diminuiscono i ricoverati “per Covid”, aumentano i pazienti “con Covid”

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“È l’effetto vaccino, i pazienti si contagiano ma non sviluppano la malattia e in ospedale arrivano per curare altre patologie. La sfida sarà assisterli in sicurezza e senza ritardi", ha sottolineato il presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere Giovanni Migliore

Nell'ultima settimana negli ospedali italiani è diminuito il numero di ricoverati "per Covid" mentre sono aumentati i pazienti "con Covid", ovvero ricoverati per altre patologie e che risultano positivi al coronavirus Sars-CoV-2. È quanto emerge dall'ultimo report della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, condotto su 20 ospedali sentinella.
Nello specifico, i ricoverati "per Covid" sono il 63% del totale nei reparti ordinari, in calo di 2 punti percentuali rispetto alla scorsa settimana (65%) e sono l'84% nelle intensive (7 giorni fa erano il 92%). (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Reparti ordinari: pazienti "con Covid" sono il 37%

Dal report emerge che, nei reparti ordinari, la percentuale di pazienti "con Covid" è del 37%, in crescita rispetto al 35% della scorsa settimana. “La suddivisione dei ricoveri “per” e “con” Covid e l’analisi differente evidenzia e conferma la protezione vaccinale crescente verso la malattia: in ospedale arrivano in tanti positivi per una frattura, per un intervento chirurgico, per una malattia cardiaca e, proprio grazie al vaccino, non hanno sviluppato sindromi respiratorie ma risultano asintomatici al Covid - ha sottolineato il presidente di Fiaso Giovanni Migliore -. Con una copertura vaccinale molto ampia, oltre l’80% della popolazione, nei prossimi mesi dovremo abituarci sempre più a questa tipologia di pazienti che necessitano assistenza sanitaria specialistica ma vanno isolati in reparti ad hoc in quanto contagiati. Dovremo, insomma, assicurare ai pazienti positivi le cure per altre patologie senza ritardi o rinvii, ma dovremo farlo in setting assistenziali separati”.

Terapia intensiva: i pazienti "con Covid" sono il 16% del totale

Nei reparti di intensiva, invece, i pazienti positivi al virus ma con altre patologie sono il 16% del totale (erano l'8% la scorsa settimana). Come precisa Fiaso in una nota, si tratta di pazienti con scompensi internistici (32%), con ischemie o emorragie cerebrali (16%), pazienti che devono essere sottoposti a interventi chirurgici indifferibili (19%), traumi e fratture (6%).
“L’epidemia è in frenata e il segnale più tangibile di come la corsa del virus stia rallentando è proprio quello che arriva dalle terapie intensive nelle quali il numero dei pazienti gravi ricoverati con patologia polmonare si è ridotto del 10%. Occorre sottolineare, però, che in terapia intensiva ci finiscono per la stragrande maggioranza pazienti che hanno sviluppato la patologia tipica da Covid e si tratta per lo più di non vaccinati”, ha concluso Migliore.

Italian prime minister Mario Draghi attends his year-end press conference in Rome, Italy, 22 December 2021. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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