Covid, Magrini (Aifa): “Il vaccino potrebbe essere annuale come per l’influenza”
Salute e BenessereLo ha riferito il direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco, Nicola Magrini, nel corso di un’audizione in commissione Sanità del Senato. “Per ulteriori dosi booster”, legate alla vaccinazione anti-Covid, verranno prese in considerazione “tutte le evidenze scientifiche rispetto anche al declino dell'immunità, su cui sono in corso vari studi", ha detto. "Il modello teorico può essere quello della vaccinazione antinfluenzale, con richiami annuali”
“Per ulteriori dosi booster”, legate alla vaccinazione anti-Covid, verranno prese in considerazione “tutte le evidenze scientifiche rispetto anche al declino dell'immunità, su cui sono in corso vari studi. Il modello teorico può essere quello della vaccinazione antinfluenzale, con richiami annuali”. Queste le parole del direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), Nicola Magrini, nel corso di un’audizione in commissione Sanità del Senato.
Omicron, segnali che “possa essere meno grave della variante Delta”
Tra i temi al centro dell’audizione, anche quello relativo alla variante Omicron del coronavirus. “Cercheremo di capire se la sua maggiore diffusività genererà una variante più o meno grave della precedente, perchè ci sono anche segnali che possa essere meno grave di Delta”, ha riferito Magrini. Inoltre, rispetto all'efficacia delle armi terapeutiche attuali contro la medesima mutazione del virus, “le prime segnalazioni sono eccellenti e hanno riguardato un monoclonale Gsk” che ha superato il cosiddetto “test Omicron”. E “anche il dato sul dosaggio Pfizer è molto rassicurante: attendiamo altre conferme, e ieri l'Oms si è espressa sul fatto che Omicron sembra controllabile con gli strumenti attuali”, ha precisato. In relazione ad Omicron, comunque, “questi dati, dopo le nubi nere con cui si era annunciata la nuova variante sembrano invece molto rischiarare, essendo dati favorevoli”, ha aggiunto l’esperto.
Il vaccino per gli over 12
Un passaggio, poi, è stato dedicato al vaccino negli over 12. In particolare, a proposito degli eventi avversi di miocardite (un’infiammazione del muscolo cardiaco in genere associata a infezioni virali, batteriche, fungine o micotiche) in questa fascia d’età, è stata rilevata una “leggera, maggiore incidenza per il vaccino Moderna rispetto a quello Pfizer, ma parliamo di un'incidenza di 0,6 per 100mila rispetto a circa 1 per 100mila, quindi sono numeri insufficienti per una scelta differenziale tra i due vaccini per questa fascia”, ha spiegato il direttore generale dell’Aifa. Inoltre, ha confermato, “è prematuro prendere ora una decisione circa la dose booster per la fascia over 12, anche perchè contiamo nei prossimi mesi di essere in una fase migliore della pandemia”.
Nessun segnale di allerta sulla sicurezza del vaccino per i più piccoli
Al centro dell’analisi anche la vaccinazione per la fascia d’età 5-11 anni, per cui, ha sottolineato Magrini, “vanno resi prioritari i bimbi più fragili, ma la stessa è intesa per tutta la fascia 5-11 anni”. L’esperto ha fatto riferimento, argomentando sul tema, ad una serie di studi relativi alla sicurezza del vaccino anti-Covid proprio in questa fascia pediatrica, sottolineando come sia “nei 3.500 bambini vaccinati nella fase sperimentale del vaccino sia nei 3,5 milioni già immunizzati in Usa, prevalentemente con una prima dose, dopo 16 giorni di osservazione non c'è stato alcun segnale di allerta sulla sicurezza, né casi di miocardite, che di solito compaiono 5 giorni dopo la vaccinazione”. E, ha spiegato, al momento dell'autorizzazione negli Stati Uniti, “non erano evidenziati segnali di farmacovigilanza preoccupanti”.