Ne ha parlato David Putrino del Mount Sinai Health System di New York, che insieme ad altri ricercatori sta sperimentando il dispositivo su 44 pazienti malati di Parkinson. La maggior parte di loro, indossandolo al polso o alla caviglia, ha segnalato una riduzione dei tremori, tipici della malattia, durante la ricezione di una serie di impulsi vibranti
Può essere indossato al polso o alla caviglia in qualità di dispositivo già dimostratosi efficace per ridurre i tremori a riposo nelle persone con malattia di Parkinson, patologia neurodegenerativa, cronica e lentamente progressiva, che coinvolge diverse funzioni motorie, vegetative, comportamentali e cognitive, con conseguenze sulla qualità di vita di chi ne soffre. Ha all'incirca le stesse dimensioni e lo stesso peso di uno smartwatch ed è un nuovo device in fase di sperimentazione, il cui funzionamento è stato descritto sulla rivista scientifica “Frontiers in Human Neuroscience”.
Nessun evento avverso grave riscontrato
Come funziona, nel dettaglio, il dispositivo? La tecnologia, hanno spiegato gli esperti che lo stanno testando, coordinati da David Putrino del Mount Sinai Health System di New York, invia segnali al cervello con l’obiettivo di interrompere i ritmi anormali che causano i tremori a riposo. Si tratta di movimenti inconsulti tipici della malattia di Parkinson che tendono a manifestarsi quando i muscoli sono rilassati, ad esempio in circostanze in cui le mani sono appoggiate sul grembo del paziente, mentre tendono a diminuire quando il corpo è impegnato in un'altra attività o durante il sonno. Nell’ambito dello studio in cui è stato sperimentato il device sono state coinvolte 44 persone malate di Parkinson. Tutte hanno utilizzato il dispositivo sui polsi o sulle caviglie, settato con due modelli di vibrazione, per assicurarsi che lo stesso fosse sicuro. “I pazienti non hanno riportato alcun evento avverso grave", ha sottolineato Putrino, che ha riferito come la fase di valutazione sul device non sia stata progettata per mostrare se o quanto bene il dispositivo stesso funzioni, ma per verificare il fatto che la maggior parte dei partecipanti abbia riportato una riduzione dei tremori durante la ricezione di una serie di impulsi vibranti. In quest’ottica, hanno spiegato i ricercatori, il prossimo step riguarderà uno studio più ampio che possa mettere a confronto il dispositivo con un placebo per l'uso quotidiano.
Il progetto legato al device
Secondo i ricercatori il dispositivo non verrà proposto come rimedio per altri tipi di tremori con diverse cause neurologiche, ma il progetto è quello di analizzare il dispositivo vibrante in caso di lesioni del midollo spinale, di ictus e di altri tipi di disabilità neurologiche. Attualmente lo stesso device viene utilizzato dagli esperti per consentire alle persone sorde di sperimentare la musica dal vivo.