Covid, Ocse: aspettativa di vita in Italia scesa di 1,2 anni

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Lo ha sottolineato il rapporto denominato “Health at a Glance 2021”, i cui risultati sono stati diffusi proprio oggi dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. In particolare, l'aspettativa di vita della popolazione italiana, durante la pandemia di Covid-19, è passata da 83,6 anni nel 2019 a 82,4 anni nel 2020

L'aspettativa di vita della popolazione italiana si è abbassata di 1,2 anni durante la pandemia di Covid-19, passando da 83,6 anni nel 2019 a 82,4 anni nel 2020. E’ uno dei dati emersi dal rapporto sulla salute dell'Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, denominato “Health at a Glance 2021”, i cui risultati sono stati diffusi proprio oggi. Al livello dell’area Ocse, che comprende un totale di 38 Paesi membri, l'aspettativa di vita, invece, è diminuita in media di un periodo pari a 6 mesi.     

Covid, i dati che riguardano l’Italia

Analizzando i dettagli del rapporto, l’Ocse ha sottolineato come il Covid-19 abbia avuto “un impatto significativo e negativo sulla salute mentale”. In Italia, in particolare, la prevalenza dei sintomi di depressione è aumentata di circa tre volte, attestandosi al 17,3%, ad inizio 2020, rispetto all'anno precedente. Mentre, considerando la data del primo novembre 2021, hanno segnalato ancora gli esperti dell'organismo internazionale con sede a Parigi, sono stati 4,8 milioni i casi di contagio nel nostro Paese e oltre 132.000 i morti dovuti alla pandemia di coronavirus. Alla stessa data, sempre considerando i confini italiani, è risultato completamente vaccinato il 71% della popolazione rispetto ad una media Ocse pari al 65%.

L’impatto negativo sulla salute mentale 

Inoltre, si legge ancora nel rapporto dell'Ocse, “la prevalenza di disturbi d'ansia e depressivi è più che raddoppiata in gran parte dei Paesi che hanno raccolto i dati su questa tematica, in primo luogo Messico, Regno Unito e Stati Uniti”. La pandemia, in sostanza, ha fatto emergere “la necessità di rendere i sistemi sanitari più resilienti”. Proprio per questo, ha ribadito il rapporto, risulta “importante consacrare mezzi supplementari, nei prossimi anni, per il miglioramento delle cure primarie e della prevenzione, come anche il rafforzamento della resilienza e della preparazione dei sistemi sanitari”. Tra gli ulteriori dati emersi dal rapporto, infine, quello secondo il quale il Covid-19 ha contribuito a far aumentare del 16% il numero atteso di decessi nel 2020 e nel primo semestre 2021 nell'insieme dei Paesi che fanno parte dell'Ocse. Parallelamente, come detto, l'aspettativa di vita è scesa in 24 Paesi, Italia compresa.  

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