Covid, Le Foche: "Molto improbabile che il virus riparta"

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Secondo l'immunologo Francesco Le Foche "siamo al preludio della normalità". "L'85% delle persone si è vaccinato. E ciò ha ridotto moltissimo contagi e ospedalizzazioni", ha aggiunto

"Tra poco avremo una percentuale così alta di vaccinati da poter riaprire tutto per tutti". Lo ha dichiarato, nel corso di un'intervista al "Corriere della Sera", l'immunologo Francesco Le Foche, sottolineando come l'alto tasso di vaccinazioni anti-Covid raggiunto in Italia, dove si è vaccinato con almeno una dose l'85% della popolazione, abbia "ridotto moltissimo contagi e ospedalizzazioni". Secondo l'immunologo "continuando su questa linea è molto improbabile" che possa ripartire il contagio. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Le Foche: "La terza dose è utile per prevenire"

Le Foche ha poi ribadito l'importanza della vaccinazione anti-Covid, sottolineando che "dove c'è scetticismo per il vaccino la mortalità è ancora alta". Sul perché fare la terza dose ha spiegato: "Non abbiamo ancora una terapia definitiva. Ed è meglio prevenire che curare". Commentando e motivando il via libera alla somministrazione di booster agli over 60, l'immunologo ha spiegato che "il sistema immunitario riduce la sua efficacia nel tempo" e che "con comorbilità che iniziano intorno a quella età si può essere più fragili". Quanto ai più giovani, secondo l'immunologo la terza dose serve "se si è fragili per malattie o per farmaci immunosoppressori".

"Università? Spero si arrivi presto al 100%"

Quanto alle università, l'immunologo si augura che presto si arrivi al ritorno in presenza al 100%. "L'università necessita di presenza, crescita culturale attraverso il gruppo. Siamo comunque al preludio della normalità. Credo che ai primi di gennaio potremo tornare a riveder la luce", ha dichiarato. Per quanto riguarda la riapertura delle discoteche, invece, per Le Foche "se si è vaccinati non è un pericolo" ballare senza mascherina. "Visto che i giovani hanno interpretato che il vaccino è l’equivalente della libertà, si stanno vaccinando per poter tornare a gestire la propria vita. E presto potremo riaprirle al 100%", ha precisato.

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