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Vaccino Covid, Ema: “Terza dose va data a chi serve, ma decidono gli Stati”

Salute e Benessere
©Ansa

Lo ha precisato Marco Cavaleri, responsabile vaccini e prodotti terapeutici per il Covid-19 dell'ente regolatorio dell’Ue, nel corso di un briefing con la stampa. “Quello che da parte nostra possiamo dire è che è importante che si utilizzi in popolazioni per le quali c'è almeno una chiara indicazione”, ha sottolineato l’esperto

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“Quello che da parte nostra possiamo dire è che è importante che si utilizzi in popolazioni per le quali c'è almeno una chiara indicazione”, relativa alla necessità di un richiamo. A chiarire la posizione dell'Agenzia Europea del Farmaco (Ema), a proposito della terza dose di vaccino anti-Covid, è stato Marco Cavaleri, responsabile vaccini e prodotti terapeutici per il Covid-19 dell'ente regolatorio dell’Ue, nel corso di un briefing con la stampa.

Terza dose decisione presa a livello nazionale o anche locale

“Siamo in dialogo con tutti gli Stati membri e sappiamo che almeno 10 hanno già deciso di somministrare le dosi booster. Anche noi riconosciamo che le raccomandazioni di questi Paesi sulle strategie per la terza dose non sono sempre esattamente le stesse e che ci sono già approcci un po' diversi sull'uso del booster”, ha sottolineato Cavaleri. “Tenteremo ancora di allineare il più possibile gli Stati membri sull'utilizzo” della dose di richiamo del vaccino, ha detto ancora, “ma in questo momento è molto impegnativo entrare in questo terreno di discussione su quale popolazione dovrebbe ricevere la dose booster oppure no, perché questo è normalmente il tipo di decisione che viene presa ad un livello nazionale o anche locale”, ha puntualizzato ancora.

Il rapporto rischio - beneficio

Ciò che è chiaro, ha proseguito l’esperto dell’Ema è che “vediamo che il rapporto rischio - beneficio del booster è positivo e che certamente è importante somministrare queste dosi a popolazioni per le quali esiste almeno una chiara indicazione”, ha ribadito ulteriormente. Proprio nelle scorse ore l’Ema aveva dato l’ok per il richiamo su immunodepressi, almeno a 28 giorni dalla seconda dose. E’ arrivato l’ok anche al booster con Pfizer anche per i soggetti tra i 18 e i 55 anni, a distanza di 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale. Oltre al via libera per la terza dose di Moderna destinata agli immunocompromessi di età pari o superiore a 12 anni. Proprio su questa indicazione, ha concluso Cavaleri, “è importante ribadire che quella diffusa dall'Ema ieri è una raccomandazione davvero preliminare, non una forte raccomandazione come qualche volta facciamo quando vediamo davvero il bisogno di un richiamo vaccinale a livello di popolazione generale”, ha detto. Si tratta, “semplicemente di una concessione", una sorta di via libera “per l'utilizzo del booster se ritenuto appropriato e considerando l'attuale situazione pandemica”, ha poi spiegato.

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