Osteomielite pediatrica, nuove indicazioni per la cura della malattia

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Si tratta di un’infezione batterica che si manifesta nelle ossa dei bambini, in circa 4 casi ogni 100.000. Se non ben trattata, può avere esiti anche molto gravi e, per la cura, fino ad oggi, erano disponibili solo indicazioni frammentarie ed eterogenee. Ora, grazie ad un lavoro di ricerca condotto da un gruppo di 40 specialisti, pediatri e ortopedici sono disponibili nuovi strumenti per i medici

Si chiama "osteomielite ematogena acuta non complicata" ed è un’infezione batterica che si manifesta nelle ossa dei bambini, in circa 4 casi ogni 100.000. Se non ben curata, può avere esiti anche molto gravi e, per la cura, fino ad oggi, erano disponibili solo indicazioni frammentarie e piuttosto eterogenee. Ora, grazie ad un recente studio coordinato dagli esperti dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, sono disponibili nuovi strumenti per i medici. I ricercatori, formati da un gruppo di 40 specialisti, pediatri e ortopedici, di diverse strutture ospedaliere e Università italiane con il supporto di tre Società Scientifiche, hanno analizzato la letteratura scientifica esistente, (oltre 4.500 articoli scientifici), facendo luce sulle terapie “più efficaci per evitare ricoveri inutili, prolungati e soprattutto la degenerazione della malattia”, come sottolinea un comunicato della stessa struttura capitolina.

Un’infezione insidiosa

Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica “Italian Journal of Pediatrics”, contiene tra l’altro una serie di tabelle con la classificazione dei batteri che provocano l’infezione, gli antibiotici più adatti per il trattamento della malattia, dosaggi, tempi e modalità di somministrazione. “Il lavoro di ricerca”, ha sottolineato Andrzej Krzysztofiak, pediatra di Malattie Infettive e Immunoinfettivologia del Bambino Gesù oltre che primo autore dello studio, “mette finalmente ordine nella varietà di indicazioni sulla cura dell’osteomielite batterica, una malattia con tante forme, complessa da riconoscere e da trattare”. Il fattore tempo, ha indicato ancora, “è molto importante per evitare ai bambini ricoveri ripetuti e soprattutto complicazioni invalidanti. Oggi esistono poche linee guida internazionali, peraltro non adeguate alla realtà epidemiologica italiana. Con il nostro studio abbiamo voluto dare ai pediatri e agli ortopedici un indirizzo comune per affrontare efficacemente questa infezione insidiosa”, ha spiegato.

Le nuove indicazioni disponibili

Tra le nuove indicazioni disponibili, hanno sottolineato i ricercatori, i differenti patogeni responsabili della malattia, che variano da Paese a Paese, il grado di efficacia degli antibiotici, i farmaci facilmente reperibili, di costo contenuto e più consoni a seconda della fascia d’età coinvolta, oltre ai tempi e alle modalità di somministrazione degli stessi. Lo studio, tra l’altro, ha prodotto anche una serie di raccomandazioni specifiche per la terapia empirica a cui ci si rivolge in attesa di individuare il batterio responsabile dell’infezione e che rappresenta una fase fondamentale del processo di cura.

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