I latticini non fanno male al cuore: possibile effetto protettivo

Salute e Benessere

Il rischio di malattie cardiovascolari sembra essere più basso nelle persone con i più alti livelli di acidi grassi nel sangue. A indicarlo una metanalisi pubblicata su PLOS medicine

I latticini ricchi di grassi non aumentano il rischio di malattie cardiache, ma al contrario sembrano ridurlo. A suggerirlo sono i risultati di un nuovo studio, pubblicato sulla rivista scientifica PLOS medicine, che ha cercato di verificare il cosiddetto "paradosso francese", il fenomeno per il quale proprio nella popolazione d'oltralpe, nota per l'elevato consumo di formaggi, si registra una bassa incidenza di disturbi cardiovascolari. 

Lo studio nel dettaglio

Il rischio cardiovascolare è una delle maggiori cause di morte nel mondo: ne provoca circa una su 3. In passato, le linee guida suggerivano generalmente di evitare i grassi alimentari per proteggere la salute del cuore, ma ora stanno emergendo prove crescenti sul ruolo protettivo dei grassi lattiero-caseari, quali quelli contenuti in latte, yogurt, formaggi e burro. In particolare, il nuovo studio condotto dai ricercatori del George Institute for Global Health ha confrontato i risultati emersi da una recente analisi svedese sul tema condotta su 4mila adulti, con quelli di 17 studi analoghi condotti in altri Paesi.
Così facendo sono riusciti a valutare il rapporto tra i grassi dei latticini e il rischio di malattie cardiovascolari su un campione composto da quasi 43mila persone provenienti da Stati Uniti, Danimarca e Regno Unito.

I risultati della metanalisi

I risultati della metanalisi hanno confermato che il rischio di malattie cardiovascolari sembra essere più basso nelle persone con i più alti livelli di acidi grassi nel sangue. "Abbiamo visto che dove si registravano livelli più alti di grassi da latticini si aveva il rischio più basso di malattie cardiovascolari. Sono dati interessanti ma abbiamo bisogno di ulteriori studi per comprenderne meglio l'intero impatto sulla salute", ha commentato Matti Marklund, autore principale dello studio. Gli esperti ipotizzano che il ruolo dei probiotici e quello della vitamina K (di cui i formaggi sono particolarmente) potrebbero avere un'azione sulla riduzione della calcificazione vascolare.

 

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