Il 15 settembre si celebra la Giornata mondiale della consapevolezza sul linfoma
Salute e BenessereIn occasione del World Lymphoma Awareness Day, La Lampada di Aladino Onlus ricorda che guarire da un tumore non sempre significa tornare alla vita. Per questo il percorso di cura non deve riguardare solo la malattia ma tutta la persona
Il 15 settembre si celebra la Giornata mondiale della consapevolezza sul linfoma, con lo scopo di sensibilizzare su questa patologia e sull'importanza della ricerca. Proprio in occasione del World Lymphoma Awareness Day, l'associazione La Lampada di Aladino Onlus, fondata nel 2000 per dare supporto ai pazienti oncologici e ai loro familiari, ricorda che guarire da un tumore non sempre significa tornare alla vita. Per questo il percorso di cura non deve riguardare solo la malattia ma tutta la persona.
Linfoma: i numeri in Italia
Secondo i dati dell’ultimo
registro Airtum, nel 2020 solo in Italia sono state registrate oltre
15.000 nuove diagnosi di linfoma. Tra queste, circa 2.150 riguardano il
linfoma di Hodgkin, che ha una sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi che
si attesta all'82% nei maschi e all'87% nelle femmine. Mentre sono,
invece, circa 13.200 le nuove diagnosi di linfomi non Hodgkin,
con una sopravvivenza che a 5 anni della diagnosi è al 64% nei maschi e
al 67% nelle femmine. Complessivamente, si stima che siano 223.400
oggi, in Italia, le persone che vivono dopo una diagnosi di linfoma.
L’importanza di essere al centro del proprio percorso di cura
Proprio
in occasione della Giornata mondiale dedicata a questa patologia, La
Lampada di Aladino onlus, attraverso la storia di Mirco, segnata dalla
diagnosi di linfoma a 24 anni, ha lanciato l'allarme: è alto il rischio
di semplificare il concetto di percorso di cura, perdendo di vista
l'essere umano. In un video
la onlus, ricorda l’importanza di essere al centro del proprio percorso
di cura, sottolineando il ruolo fondamentale che svolgono le
associazioni in questo processo, e racconta il progetto Osio
(Orientamento e Supporto Individualizzato al paziente Oncoematologico),
grazie al quale è possibile per i pazienti con linfoma un percorso di
cura personalizzato, incentrato su informazione, consapevolezza ed
empowerment.
"Sopravvivenza e guarigione
sono concetti complessi, perché la qualità della vita non corrisponde
alla quantità della vita", ha sottolineato Davide Petruzzelli,
presidente e fondatore della onlus -. Il dibattito sulla
personalizzazione della cura, ha concluso, "non deve essere ristretto al
solo ambito terapeutico, ma deve comprendere la presa in carico globale
della persona. Solo così potremo dare al paziente gli strumenti per
essere al centro di un percorso di cura costruito su misura".