
Covid, studio: la variante Delta raddoppia il rischio di ricovero rispetto alla Alfa
Lo confermano i dati di una nuova indagine britannica, la più ampia finora condotta, che ha analizzato più di 40mila casi confermati dal sequenziamento in Inghilterra tra il 29 marzo e il 23 maggio 2021. I ricercatori mettono in guardia soprattutto dall'aumento del rischio di ospedalizzazione tra le persone non vaccinate o parzialmente vaccinate, poiché questi costituiscono la maggior parte dei casi esaminati

La variante Delta del Covid-19 raddoppia il rischio di ricovero rispetto alla variante Alfa. A confermarlo è un nuovo studio britannico, il più ampio finora condotto, che ha analizzato più di 40mila casi confermati dal sequenziamento in Inghilterra tra il 29 marzo e il 23 maggio 2021. Secondo i dati, la probabilità di aver bisogno di visite di emergenza o di ricovero ospedaliero era anche 1,5 volte maggiore per le persone infette dalla Delta rispetto a quelle colpite da Alfa
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I risultati dello studio suggeriscono che le epidemie sostenute da questa variante, ormai prevalente in Europa, "possono portare a un onere maggiore sui servizi sanitari" rispetto a quelle provocate dal mutante Alfa ormai scalzato dalla sua posizione dominante, "in particolare nelle persone non vaccinate e in altre popolazioni vulnerabili”
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La variante Delta è stata segnalata per la prima volta in India nel dicembre 2020 e i primi studi avevano subito rilevato che è fino al 50% più trasmissibile rispetto alla variante Alfa, identificata per la prima volta nel Kent, Regno Unito. Ora questo lavoro conferma un rischio di ricovero all'incirca doppio per i contagiati da Delta rispetto a chi si è infettato con l'Alfa

Anche il rischio di andare in ospedale per cure di emergenza o di essere ricoverati entro 14 giorni dall'infezione è un volta e mezzo maggiore rispetto alla variante Alfa (1,45 volte)

Lo studio britannico si basa sui casi "confermati da sequenziamento dell'intero genoma, che è il modo più accurato per determinare la variante virale". Le sue conclusioni sono in linea con i risultati precedenti, arrivati per esempio da uno studio preliminare condotto in Scozia che già aveva segnalato un raddoppio del rischio di ospedalizzazione e supportava il sospetto che la Delta fosse associata a una malattia più grave

"La maggior parte dei casi inclusi nell'analisi erano non vaccinati", precisa Gavi Dabrera, del National Infection Service, Public Health England (Phe), uno degli autori principali dello studio. "Sappiamo già - continua - che la vaccinazione offre un'eccellente protezione contro la Delta e poiché questa variante rappresenta oltre il 98% dei casi di Covid nel Regno Unito, è fondamentale che coloro che non hanno ricevuto due dosi di vaccino lo facciano il prima possibile. È comunque importante in caso di sintomi rimanere a casa e fare un tampone il prima possibile"

Durante il periodo dello studio, ci sono stati in totale 34.656 casi della variante Alfa (80%) e 8.682 casi della Delta (20%). Ma la proporzione di casi Delta è andata crescendo fino ad arrivare a pesare per circa i due terzi dei nuovi casi nella settimana a partire dal 17 maggio 2021 (65%, 3.973/6.090), e segnando il sorpasso sull'Alfa in Inghilterra

Circa un paziente su 50 è stato ricoverato in ospedale entro 14 giorni dal primo test positivo (2,2% dei casi Alfa, 2,3% dei Delta). E, tenendo conto di tutti i fattori noti per influenzare la suscettibilità a Covid grave, i ricercatori hanno calcolato un rischio più che raddoppiato di ricovero con la variante Delta (2,26 volte più alto)

In questo studio solo l'1,8% dei casi (con entrambe le varianti) aveva ricevuto entrambe le dosi di vaccino, mentre il 74% non era vaccinato e il 24% aveva solo una dose. Gli autori fanno notare che non è quindi possibile trarre conclusioni statisticamente significative su come il rischio di ospedalizzazione differisca tra le persone vaccinate che successivamente sviluppano infezioni Alfa e Delta. I risultati parlano quindi principalmente del rischio di ricovero ospedaliero per coloro che sono non vaccinati o parzialmente vaccinati

"La nostra analisi evidenzia che, in assenza di vaccinazione, qualsiasi epidemia Delta imporrà un onere maggiore all'assistenza sanitaria rispetto a un'epidemia di Alfa", conclude Anne Presanis, statistico senior dell'università di Cambridge e uno degli autori principali dello studio, che è stato condotto da ricercatori della Public Health England e dell'Università di Cambridge e finanziato da UK Research and Innovation, Medical Research Council, Department of Health and Social Care del governo britannico e National Institute for Health Research