Post Covid, l'allarme di Unesco: "11 milioni di ragazze resteranno senza scuola"
Salute e BenessereIn una lettera, l’Unesco e la Varkey Foundation riportano l’attenzione verso le azioni di sostegno per l’istruzione femminile che rischia di restare indietro per la disparità di accesso alla tecnologia
"Tra le molte tragedie che la pandemia di Covid-19 ha generato nel mondo c’è la minaccia di invertire decenni di progressi duramente conquistati nell’istruzione delle ragazze". Inizia così la lettera, ripresa dal Corriere della Sera, in cui l’Unesco e la Varkey Foundation, organizzatrice del Global teacher prize, riportano l’attenzione verso le azioni di sostegno per l’istruzione femminile e allarmano il mondo e le sue istituzioni sulla possibilità "che 11 milioni di ragazze potrebbero non tornare a scuola dopo la pandemia" di Covid-19. (VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
L'appello di Unesco e Varkey foundation
"Il passaggio repentino all’apprendimento online ha messo le ragazze in una posizione di svantaggio in molti contesti, a causa delle disparità sia nel loro accesso alla tecnologia che nelle competenze digitali necessarie per utilizzarla", si precisa nell'appello, firmato da ministri, ambasciatori ed esperti di tutto il mondo. Inoltre, queste disuguaglianze e rischi per l’istruzione delle ragazze "saranno probabilmente aggravati dalla riduzione dei bilanci di finanziamento nazionali e internazionali a seguito della devastazione economica della pandemia", precisano gli esperti. L’istruzione femminile, come emerso in occasione del Building the Bandwidth Summit (convocato dalla Varkey Foundation, dall’Unesco e dalla CJ Cultural Foundation), rischia dunque di restare indietro. Per questo, l'Unesco e la Varkey Foundation, oltre ad impegnarsi attivamente per ampliare l’accesso delle ragazze all’apprendimento online e alle competenze digitali, chiedono un’azione da parte della comunità internazionale per "proteggere e dare priorità ai finanziamenti nazionali e internazionali per l’istruzione delle ragazze post Covid-19", per "garantire alle giovani parità di accesso alla tecnologia", per "sviluppare competenze digitali attraverso programmi di studio senza pregiudizi di genere" e "piani d’azione che supportino la ricerca da parte delle ragazze di materie e carriere scientifiche", e infine chiedono di unire le forze per "colmare il divario digitale di genere".