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Covid, Fedriga a Sky TG24: “Si va verso il dimezzamento del costo dei tamponi rapidi”

Salute e Benessere
©Ansa

I costi dovrebbero essere abbassati di circa la metà e, “per determinate categorie come i minori, si ridurrà ulteriormente e ci sarà un contributo dello Stato”. Lo ha confermato il presidente del Friuli-Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, ospite della trasmissione “Timeline”. Parlando poi, anche, dell’ipotesi di trattare il Green Pass “come la patente”

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“Il protocollo che propone alla Conferenza delle Regioni il generale Figliuolo va verso una riduzione importante del costo del tampone rapido, che sarà circa un dimezzamento e, per determinate categorie come i minori, si ridurrà ulteriormente e ci sarà un contributo dello Stato”. La conferma di una possibilità che era stata anticipata qualche giorno fa anche dal sottosegretario alla Salute, Costa, è arrivata proprio oggi dalle parole del presidente del Friuli-Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ospite della trasmissione “Timeline”, in onda su Sky TG24.

L’intervento delle Regioni per abbattere i costi

La volontà, dunque, è quella di abbassare i costi per i test rapidi nell'ambito dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus. E, come sottolineato ancora da Fedriga, “alcune Regioni come proprio il Friuli-Venezia Giulia hanno messo a disposizione delle ulteriori risorse per abbattere ancora di più il costo stesso del tampone”, ha detto.

Green pass: “Trattarlo come fosse la patente”

Tra i temi trattati dal presidente della Conferenza delle Regioni, anche quello ultimamente molto dibattuto legato al Green pass sanitario. “L'ipotesi è di trattare il Green pass come la patente: non è che un cittadino va in giro a chiedere la patente agli altri, ma se c'è un controllo deve mostrarla altrimenti va incontro a sanzioni”, ha commentato Fedriga. “E' chiaro che questo significa che i controlli ci devono essere”, ha aggiunto ancora. In questo senso, però, “trasformare ristoratori e baristi in controllori ho paura che non sarà così facile”, ha proseguito. E, soprattutto, “non lo vedo corretto per queste attività che già hanno sofferto tanto e oggi rischiamo di creare confusione”, ha ribadito il governatore del Friuli. Tra l’altro, ha confermato ancora, “fin dalla prima riunione avevamo chiesto una soluzione al Governo e un intervento risolutivo per non far pesare i controlli sulle categorie imprenditoriali”, ha spiegato nel corso del suo intervento.

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