Covid, giudice: legittima sospensione lavoratore senza mascherina

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Lo ha stabilito un giudice del Tribunale di Venezia. Il dipendente si era opposto all'utilizzo della chirurgica distribuita dall'azienda

È legittima la sospensione comminata a un lavoratore, perché si era rifiutato di prestare le sue mansioni con la mascherina. Lo ha stabilito il giudice del Tribunale di Venezia Barbara Bortot in una sentenza del 4 giugno scorso resa nota dallo Studio Cataldi. L'uomo, operatore ecologico, era stato sospeso per tre giorni per essersi presentato il 24 agosto 2020 durante la riunione della "Divisione Servizi Cimiteriali" senza la mascherina chirurgica distribuita dall'azienda, invocando "non meglio precisati principi costituzionali". (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA)

La sentenza del Tribunale di Venezia

Al lavoratore viene contestato anche di avere istigato gli altri dipendenti a seguire il suo esempio. "Nella situazione tragica in cui il Paese e il mondo intero sono venuti a trovarsi a causa dell'epidemia da Covid-19 - scrive il magistrato nella decisione - l'imposizione ai lavoratori della mascherina non è certo una misura irrazionale o eccessivamente gravosa, ma risponde al preciso dovere datoriale di tutelare al meglio i propri dipendenti". Viene inoltre definita "poco credibile" la giustificazione del lavoratore che si era richiamato al "caldo eccessivo". Il giudice ricorda peraltro la prescrizione del Codice Disciplinare in base alla quale se un lavoratore "non ottempera alle disposizioni di legge e/o aziendali in materia di sicurezza e igiene sul lavoro, di cui sia stato debitamente portato a conoscenza, verrà irrogata la sanzione dal rimprovero verbale fino a dieci giorni di sospensione".

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