Calo nascite nel 2019 ma sale ricorso a maternità assistita: 3 su 100

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Sono nati 20.763 bambini in meno rispetto ai 442.676 del 2018. È quanto emerge dall'ultimo Rapporto annuale sull'evento nascita in Italia (Cedap) curato dal Ministero della Salute

Natalità ancora in calo in Italia: nel 2019 sono nati 20.763 bambini in meno rispetto ai 442.676 dell'anno precedente. Ma aumenta il ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA): nel 2019 risulta effettuato in media per 3,06 gravidanze ogni 100, per un totale di circa 12.800 nuovi nati su 421.913 registrati nello stesso anno. Sono alcuni dei dati rilevati dall'ultimo Rapporto annuale sull'evento nascita in Italia (Cedap) redatto dal Ministero della Salute. Nel 2018, invece, le gravidanze con fecondazione assistita erano state 2,53 ogni 100.

Il 7,3% delle nascite in ospedali sotto i 500 parti annui

 

Dal documento, realizzato in base ai dati riferiti da 386 punti nascita, emerge che nel 2019 l'88,8% dei parti è avvenuto negli Istituti di cura pubblici, l’11,0% nelle case di cura e solo lo 0,1% altrove. Nello specifico, il 62,4% dei parti è avvenuto in strutture dove nascono mille neonati all'anno, ma il 7,3% dei parti ha avuto luogo invece in piccoli ospedali che ne accolgono meno di 500, quindi con maggiori rischi per madre e bambino.

 

Cedap, ricorso eccessivo al cesareo: 31% dei parti

 

Seppur con una tendenza alla diminuzione, il rapporto "conferma il ricorso eccessivo al cesareo", che nel 2019 è avvenuto, in media, nel 31,8% dei parti. Anche in questo caso ci sono notevoli le differenze regionali e con un picco del 45,9% nelle case di cura accreditate, contro il 30,0% negli ospedali pubblici.
Inoltre, dal documento emerge che sono state effettuate in media 3,9 amniocentesi ogni 100 parti, ma alle madri con più di 40 anni il prelievo del liquido amniotico è stato effettuato nel 12,02% dei casi, "denotando un trend decrescente nell'ultimo triennio".  

 

Età media della madre è di 33 anni per le italiane

 

Quanto, invece, all'età media delle madri, nel 2019 risulta essere di 33 anni per le italiane, mentre scende a 30,7 anni per le cittadine straniere. "L'età media al primo figlio è per le donne italiane, quasi in tutte le Regioni, superiore a 31 anni, con variazioni sensibili tra le regioni del Nord e quelle del Sud. Le donne straniere partoriscono il primo figlio in media a 28,7 anni", precisa il rapporto. Le regioni in assoluto meno prolifiche sono Sardegna e Molise.

Su 249 mila donne che hanno perso il lavoro nel corso del 2020, l'anno della pandemia, ben 96 mila sono mamme con figli minori. Tra di loro, 4 su 5 hanno bambini con meno di cinque anni. Sono quelle madri che a causa della necessità di seguire i più piccoli, hanno dovuto rinunciare al lavoro o ne sono state espulse. La quasi totalità - 90 mila su 96 mila - erano già occupate part-time prima della pandemia. Alla vigilia della Festa della Mamma, Save The Children lancia per il sesto anno consecutivo il Rapporto "Le Equilibriste 2021", dove viene confermato il divario tra Nord e Sud anche rispetto alla condizione delle mamme. Campania e Calabria sono il fanalino di coda, mentre ai primi posti, come avviene dal 2012, ci sono ancora una volta le Province Autonome di Bolzano e Trento, seguite quest'anno dalla Valle d'Aosta, che "supera" l'Emilia Romagna, 7 Maggio 2021. ANSA/US

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