Covid, in Israele stop all'obbligo della mascherina al chiuso

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Lo ha comunicato proprio oggi il ministero della Sanità locale, anche in virtù del numero esiguo di casi di coronavirus rilevati nel Paese, praticamente vicini allo zero. Le eccezioni riguardano lavoratori e ospiti non vaccinati o che non sono guariti dal Covid e che si trovano in strutture pubbliche, residenze o case di cura per gli anziani, persone in quarantena o passeggeri di aerei. Al momento, la decisione non riguarderà nemmeno le scuole

Dopo un anno e tre mesi di obbligatorietà, da oggi in Israele non sarà più necessario indossare le mascherine anti-Covid se ci si trova in ambienti chiusi, tranne in tre specifiche eccezioni. Lo ha stabilito il ministero della Sanità locale, anche in virtù del numero particolarmente esiguo di casi di coronavirus rilevati nel Paese, praticamente vicini allo zero.  (VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Le eccezioni e la decisione che riguarda le scuole

Per quanto riguarda le eccezioni, queste riguardano lavoratori e ospiti non vaccinati o che non sono guariti dal Covid e che si trovano in strutture pubbliche, le residenze o case di cura per gli anziani, persone in quarantena o passeggeri di aerei. La revisione dell'obbligo di indossare il dispositivo di protezione individuale, inoltre, non riguarderà almeno per il momento le scuole, luoghi in cui la maggioranza degli studenti sotto i 16 anni ancora non è stata sottoposta a vaccinazione. Il ministero israeliano, in quest’ottica, ha comunicato che se continuerà a restare non preoccupante l'andamento dell'infezione e dei casi di coronavirus e se proseguirà con profitto la campagna di vaccinazione dei ragazzi tra i 12 e i 15 anni, iniziata domenica scorsa, in quel caso si potrà riesaminare la questione, escludendo la mascherina anche all’interno degli edifici scolastici.

L’importanza dell’immunizzazione di massa

Le autorità locali, vista la situazione sanitaria attuale, hanno anche autorizzato la riapertura delle frontiere con la Giordania. Tra i dati che confortano gli esperti, quello che riguarda l'immunizzazione di massa e che ha contribuito ad abbattere il numero di contagi all’interno del Paese. Nel momento di picco massimo dei contagi, si era registrata una media di 8.600 casi al giorno, con quasi 90mila casi attivi in tutto lo Stato ebraico. I dati più recenti, relativi proprio a domenica scorsa, parlano di soli 19 casi con 212 attivi e 29 pazienti in gravi condizioni.

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