Lo ha riferito Ugur Sahin, amministratore delegato di BioNTech. “Siamo nella fase finale della richiesta per l’approvazione dell’Ema”, ha detto al settimanale Der Spiegel. Per la valutazione dei test, ha aggiunto, serviranno “in media dalle quattro alle sei settimane"
L'azienda farmaceutica tedesca BioNTech ha annunciato che da giugno il suo vaccino anti-Covid, prodotto in collaborazione con Pfizer, sarà disponibile per la fascia d'età che riguarda i ragazzi tra i 12 ed i 15 anni. L'amministratore delegato dell'azienda, Ugur Sahin, ha riferito al settimanale tedesco Der Spiegel di essere "nella fase finale" della preparazione per la domanda di approvazione all'Ema. La valutazione dei test, ha poi specificato, "richiede in media da quattro a sei settimane".
L’iter negli Stati Uniti
Tra l’altro negli Stati Uniti, proprio BioNTech insieme al suo partner Pfizer, ha già presentato all'inizio di aprile una richiesta per estendere l'autorizzazione di emergenza del vaccino anche agli adolescenti di età compresa tra i 12 ed i 15 anni. La domanda di autorizzazione si è basata sui dati relativi a studi clinici di fase 3 su questo gruppo di età, pubblicati a fine marzo, i quali "hanno dimostrato un'efficacia del 100%" nella prevenzione della malattia. Il vaccino, hanno riferito le aziende, è stato anche "ben tollerato e gli effetti collaterali erano generalmente coerenti con quelli osservati" nelle persone di età compresa tra i 16 ed i 25 anni. Per quanto riguarda i bambini dai 5 ai 12 anni, Sahin ha detto di contare sui risultati di uno studio clinico che verrà reso noto a luglio e si è detto ottimista per l'autorizzazione che riguarda anche questa fascia d’età, entro l'inizio di settembre.
La vaccinazione ai ragazzi in Germania
A proposito della campagna vaccinale per i più giovani, se non cambia la situazione e non succede "qualcosa di atipico" e se ci saranno le autorizzazioni, "i bambini sopra i 12 anni potranno essere vaccinati al più tardi nelle ferie estive" in Germania. Lo ha detto, a questo proposito, il ministro della Salute Jens Spahn, in conferenza stampa a Berlino. Spahn ha spiegato che vaccinare i bambini permetterebbe di fare "un'importante differenza". Questo perchè "vediamo come fra i 6 e i 20 anni ci sia attualmente uno sviluppo iper-proporzionale della malattia", ha aggiunto.