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Covid, Financial Times: l'Italia vorrebbe avviare una produzione interna di vaccini mRna

Salute e Benessere

Lo riporta il Financial Times, secondo cui il Governo italiano avrebbe recentemente discusso di una eventuale produzione interna di preparati contro il Covid-19 basati su questa tecnologia con l'azienda di biotecnologie americana Moderna, la svizzera Novartis e l'italiana ReiThera

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L'Italia vorrebbe avviare una produzione interna di vaccini anti-Covid con tecnologia mRna. Lo riporta il Financial Times, secondo cui il Governo italiano avrebbe recentemente discusso di una eventuale produzione interna di questa tipologia di preparati contro il Covid-19, con l'azienda di biotecnologie americana Moderna, la svizzera Novartis e l'italiana ReiThera.
Il quotidiano londinese spiega di aver ricevuto queste informazioni da "persone che hanno familiarità con la questione". In particolare, stando a quanto riferito da due diversi fonti, nei recenti colloqui avvenuti con Novartis e ReiThera, il Governo Draghi avrebbe anche discusso della possibilità di produrre il vaccino mRna sviluppato dalla tedesca CureVac in Italia. Tuttavia, la fonte precisa che, essendo ancora in una fase iniziale, "i colloqui tra Novartis, ReiThera e il Governo italiano potrebbero non portare a un accordo finale". Mancano ad ora conferme in merito da Novartis, ReiThera e CureVac, che si sarebbero rifiutate di commentare la notizia.

L'ipotesi di una collaborazione tra ReiThera e CureVac

In un Tweet, il virologo Roberto Burioni, commentando quanto riportato dal Financial Times, ha definito un'"ottima idea" l'eventuale collaborazione tra l'italiana ReiThera e CureVac per la produzione del vaccino con tecnologia mRna, sbilanciandosi anche sull'ipotesi di accantonare la produzione del preparato italiano, che si basa sul vettore virale dell'adenovirus come i preparati di Astrazeneca e Johnson & Johnson, in favore della produzione di un vaccino a mRna.
Della stessa idea sembra essere anche Guido Silvestri, immunologo della Emory University di Atlanta, che in una recente intervista al Corriere della Sera, parlando del vaccino ReiThera, attualmente in fase due della sperimentazione clinica sull’uomo presso una ventina di centri italiani, ha dichiarato: "Se si vuole investire in modo massiccio su un vaccino italiano contro il Covid sarebbe stato opportuno farlo per un vaccino a Rna piuttosto che a vettore adenovirale".

Colloquio con Moderna

Quanto allo sforzo italiano per garantire la produzione interna di vaccini anti-Covid basati su mRna, secondo quanto riporta il Financial Times, il premier Mario Draghi avrebbe anche parlato direttamente con l'amministratore delegato di Moderna Stéphane Bancel. Tuttavia, il colloquio non sarebbe andato a buon fine, in quanto "Moderna non ha la capacità di supervisionare il trasferimento della tecnologia necessaria ai siti di produzione italiani o di personale con le competenze necessarie per aumentare la produzione". Un funzionario della Commissione europea avrebbe fatto sapere che Bruxelles ha accolto con favore "l'impegno di Roma nella produzione di vaccini" ed era a conoscenza dei contatti tra le autorità italiane e le aziende.

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