Parkinson, avviato un laboratorio per valutare i sintomi non motori

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Grazie a un nuovo strumento molto sofisticato, il sistema ANScovery, presso l'Asst Gaetano Pino-Cto, di Milano, sarà possibile valutare il sistema nervoso autonomo tramite una serie di test neurofisiologici cardiovascolari eseguibili in soli 60 minuti

In occasione del World Parkinson’s Day 2021, che si è celebrato in tutto il mondo l'11 aprile, l’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano ha inaugurato un nuovo laboratorio per studiare i sintomi non motori di chi soffre di Parkinson. Grazie a un nuovo strumento molto sofisticato, il sistema ANScovery, presso il Centro Parkinson e Parkinsonismi sarà possibile valutare il sistema nervoso autonomo, incaricato di regolare le funzioni vitali, tramite una serie di test neurofisiologici cardiovascolari eseguibili in soli 60 minuti.
Il nuovo laboratorio è stato avviato grazie alla strumentazione donata dalla Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson.

Esame non invasivo della durata di 60 minuti

L'esame è semplice e non invasivo, e consente di registrare i segnali biologici (frequenza cardiaca, attività respiratoria e pressione arteriosa) rivelatori di alterazione del sistema nervoso autonomo nel Parkinson, riuscendo a quantificare la gravità della malattia e la sua eventuale evoluzione.
Si tratta di test indispensabili per la diagnosi di disautonomia (un malfunzionamento del sistema nervoso autonomo) nella malattia di Parkinson, in quanto sono utili per valutarne la presenza,  la gravità e l'eventuale evoluzione, oltre a analizzare la risposta alla terapia.
"In presenza di disautonomia accertata, ulteriori esami cardiaci possono essere utili nella diagnosi di altre forme di parkinsonismo", ha spiegato Francesca Del Sorbo, dirigente medico dell'unità operativa Parkinson del Gaetano Pini.

L'importanza del test

La prevalenza della disautonomia nella malattia di Parkinson riguarda fino al 70% dei pazienti e talvolta può verificarsi nelle fasi iniziali di malattia attraverso alcuni sintomi in ambito cardiovascolare, gastrointestinale, urinari e della funzione sessuale.
È quindi fondamentale studiare i disturbi non motori di chi soffre di Parkinson per migliorare la qualità e l’aspettativa di vita di questi pazienti. Come ha spiegato Gianni Pezzoli, presidente della Fondazione Grigioni, l'identificazione precoce del Parkinson anche attraverso sintomi non motori "é cruciale per una diagnosi e un intervento sempre più tempestivo".

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