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Vaccino Covid, Scaccabarozzi: “All’Italia 27 milioni di dosi di Johnson&Johnson”

Salute e Benessere

Il presidente di Janssen Italia, azienda del Gruppo Johnson & Johnson: “La distribuzione inizierà nella seconda metà di aprile ed entro la fine dell’anno in Europa arriveranno 200 milioni di dosi. Stiamo facendo una corsa contro il tempo nella produzione, come tutti. Questo vede la collaborazione con tantissimi Paesi e tantissime aziende”. E aggiunge: "Abbiamo dei dati di buona efficacia anche sulla variante brasiliana e sudafricana"

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La distribuzione del vaccino Johnson&Johnson comincerà nella seconda metà di aprile ed entro la fine dell’anno in Europa arriveranno 200 milioni di dosi (LO SPECIALE VACCINI - L'ALGORITMO CHE CALCOLA QUANDO SI POTREBBE ESSERE VACCINATI - LE ULTIME NOVITÀ SUL PIANO VACCINALE). A dirlo a "Buongiorno", Sky TG24, è Massimo Scaccabarozzi, presidente di Janssen Italia, azienda del Gruppo Johnson & Johnson (L'INTERVISTA INTEGRALE): “L’Italia ha concordato con la Commissione europea credo una cifra intorno al 13,46%, quindi di questi 200 milioni ne arriveranno circa 27 milioni nel nostro Paese, che vuol dire 27 milioni di cittadini” (COVID: AGGIORNAMENTI - SPECIALE).

“La distribuzione inizierà nella seconda metà di aprile”

“Insieme alla notizia dell’approvazione europea devo dire che ieri è stato annunciato che rispetteremo gli accordi con la Commissione europea della consegna di 200 milioni di dosi entro la fine dell’anno e la distribuzione del vaccino inizierà nella seconda metà di aprile - ha detto Scaccabarozzi - Credo che a breve potremo contare anche su queste dosi in più e quindi è una bella notizia per tutti. La Commissione europea dovrà in qualche modo distribuirle nei vari Paesi, o perlomeno dirci dove consegnarle e quanti”.

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“È stata una corsa contro il tempo”

Quello di J&J “è un vaccino in più, che si aggiunge a quelli già disponibili, perché abbiamo bisogno di tanti vaccini - ha detto Scaccabarozzi - Ogni vaccino porterà dosi utili. Il nostro ha il vantaggio che, essendo monodose, evita la programmazione per la somministrazione della seconda dose, aggiunge una facilità di gestione”. “C’è stata - ha aggiunto - una corsa contro il tempo nella ricerca, siamo riusciti, non solo noi ma in tanti, a portare avanti questo progetto. Adesso dobbiamo vaccinare rapidamente tutte le persone possibili e credo che un vaccino in più sia una bella notizia per tutti”.

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"Siamo già in contatto con l'amministrazione italiana"

Quante dosi arriveranno nel primo trimestre, ha spiegato Scaccabarozzi, “non è ancora stato comunicato, ci sono in atto comunicazioni con la Commissione, però siamo già in contatto con l’amministrazione italiana, con il generale Figliuolo e il suo staff, per programmare al meglio l’arrivo e la distribuzione delle dosi." "Il processo di produzione di un vaccino è complicato - ha aggiunto - ci vogliono mesi. Noi, come tutti, stiamo facendo una corsa contro il tempo nella produzione. Questo comporta una collaborazione con tantissimi Paesi: aziende, in teoria concorrenti, stanno aiutando chi ha trovati i vaccini a produrli. Nella distribuzione normale, quando c’è qualche piccolo problema di produzione in un lotto, un dato da verificare, si attinge alle scorte. Qui non abbiamo scorte. Abbiamo chiuso i dati dello studio clinico a fine gennaio, sono passati pochissimi giorni”.

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“Dati di buona efficacia anche sulle varianti brasiliana e sudafricana”

“L’efficacia dei vaccini viene misurata in base ai risultati degli studi. Siccome il nostro vaccino ha iniziato la ricerca qualche tempo dopo gli altri ed è stato sviluppato anche in Paesi come Sudafrica e Brasile, ha incluso anche questi pazienti - ha precisato il presidente di Janssen - Abbiamo dei dati di buona efficacia anche sulla variante brasiliana e sudafricana. Però so che anche altri stanno cercando di modificare rapidamente i loro vaccini per adattarli, perché questo succede sempre, in base alla variazione che troviamo in quel momento nel virus”.

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“Iniziato studio per valutare l’efficacia di due dosi”

Scaccabarozzi ha poi annunciato che è “iniziato uno studio di fase tre che prevede l’analisi delle due somministrazioni. Nella fase di emergenza abbiamo visto che il vaccino funziona molto bene con una, ma dobbiamo pensare anche al futuro, per vedere con due dosi a che livello di protezione si arriva. Lo studio è già in corso e speriamo di avere i risultati a breve”. Poi sul caso del blocco precauzionale di un lotto AstraZeneca: “Come c’è un caso si blocca, si controlla e si verifica, si sospende. Abbiamo la fortuna di avere gli enti regolatori, in primis l’Ema e poi l’Aifa, che ci tutelano da questo. Queste cose possono succedere, quello che è importante è che quando si ha l’avvisaglia si sospenda subito, si facciano le verifiche e poi si riprenda. Abbiamo un sistema di farmacovigilanza, le segnalazioni arrivano entro le 24 ore e si fanno le sospensioni cautelative per fare le verifiche”.

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“Continuiamo analisi perché l’Italia possa produrre vaccini dal prossimo anno”

Il progetto del polo italiano per la produzione vaccinale “sta andando avanti molto bene, la collaborazione è continua e perfetta - ha detto Scaccabarozzi - Stiamo lavorando soprattutto in un’ottica strategica per cercare di individuare come l’Italia possa dare un contributo importante nella produzione di vaccini, col polo italiano ma anche nella produzione dei vaccini, mettendo in contatto chi li ha trovati con importanti realtà di produzione. Continuiamo questa analisi e siamo in linea coi programmi, per avere il prossimo anno l’Italia coinvolta nei processi di produzione europei per tutti i vaccini”. “Oggi - ha aggiunto - penso di poter dire, a nome tutte le industrie, nel giro di un paio di mesi saremo a regime. Ci dobbiamo però preoccupare in ottica futura, perché gli scienziati dicono che questo è un problema con cui ci troveremo a confrontarci anche nei prossimi anni, meglio farsi trovare pronti con una produzione di vaccini, in tutto il mondo e anche in Italia, perché l’Italia possa far parte del circuito europeo. Già lo fa in parte, ma se potesse dare un contributo maggiore sarebbe un orgoglio per tutto il Paese”.

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