Ad aggiornale, un team di esperti della “World Sleep Society”, tra cui anche Giuseppe Insalaco, responsabile del Centro per la diagnosi e cura dei disturbi respiratori nel sonno dell'Istituto per la ricerca e l'innovazione biomedica (Cnr-Irib) di Palermo. Quello delle apnee notturno, spiega proprio il Cnr, è “un disturbo che riguarda oltre 500 milioni di soggetti nel mondo e circa 4 milioni in Italia, che può generare una serie di conseguenze a livello cardiaco e respiratorio”
La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSA) è un disturbo caratterizzato da pause nella respirazione durante il sonno, causate dall’ostruzione parziale o totale delle prime vie aeree. Questa condizione, che riguarda oltre 500 milioni di soggetti nel mondo e circa 4 milioni in Italia, può generare una serie di conseguenze a livello cardiaco e respiratorio che, se non diagnosticato in via precoce e corretta, possono portare a conseguenze molto gravi per la salute. Di recente, un team di esperti della “World Sleep Society” ha redatto una rivisitazione delle linee guida per la diagnosi delle apnee notturne negli adulti. Tra gli studiosi coinvolti anche Giuseppe Insalaco, responsabile del Centro per la diagnosi e cura dei disturbi respiratori nel sonno dell'Istituto per la ricerca e l'innovazione biomedica (Cnr-Irib) di Palermo. I risultati di questo lavoro sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Sleep Medicine”.
Le nuove linee guida
“La World Sleep Society (WSS) ha l’obiettivo di promuovere la salute del sonno in tutto il mondo e gli scambi internazionali tra ricercatori che si occupano di medicina del sonno”, ha sottolineato Insalaco. Proprio alcuni anni fa, era il 2017 la stessa WSS aveva redatto le linee guida per la corretta diagnosi di questa patologia. Ma, proprio di recente, è stato prodotto dagli stessi esperti un aggiornamento, con particolare focus “sulla rilevanza e applicabilità alla pratica della medicina del sonno”, ha spiegato l’esperto del Cnr, così come si può leggere in un comunicato diffuso sul portale del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Strumenti di screening per l'identificazione precoce della patologia
“Non si conoscono ad oggi criteri sufficientemente sensibili e specifici per effettuare la diagnosi di OSA in base al quadro clinico. La polisonnografia e il monitoraggio cardio-respiratorio notturno, in laboratorio o a domicilio, rimangono le uniche procedure diagnostiche”, ha riferito ancora Insalaco. Per questo motivo e alla luce della prevalenza delle apnee notturne e dell’impatto sulla salute e sulla qualità della vita, “si rende necessaria la disponibilità di strumenti di screening per la identificazione precoce della patologia e di metodiche diagnostiche più essenziali, per diagnosticare e trattare precocemente e su larga scala un disturbo del sonno frequentemente non riconosciuto, con grave morbilità e mortalità associate”, ha quindi concluso l’esperto.