Sviluppato in pochi mesi e giunto alla fase 1, il medicinale “è stato somministrato su circa 30 pazienti e il nostro primo obiettivo era la sicurezza: il farmaco è molto sicuro, non vediamo alcun effetto collaterale e vediamo anche un miglioramento della respirazione”. Lo ha detto il professore del Sourasky Medical Center di Tel Aviv, coordinatore del team di ricerca che sta cercando di sviluppare un farmaco per la cura dei casi più gravi di infezione da Covid
In Israele si sta sperimentando un farmaco anti-Covid che cerca di evitare “la sovra-reazione del sistema immunitario”, basato su una ricerca che va avanti da venti anni su una specifica proteina, la CD24. Con queste parole Nadir Arber, del Sourasky Medical Center di Tel Aviv e coordinatore del team di ricerca che sta cercando di sviluppare un farmaco per la cura dei casi più gravi di infezione da Covid, ha presentato a “Buongiorno”, in onda su Sky TG24, alcuni dati relativi al medicinale su cui gli esperti israeliani stanno lavorando. Il farmaco “è stato somministrato su circa 30 pazienti e il nostro primo obiettivo era la sicurezza: il farmaco è molto sicuro, non vediamo alcun effetto collaterale e vediamo anche un miglioramento della respirazione”, ha spiegato Arber.
Le caratteristiche del farmaco
“Stiamo sviluppando questo farmaco per evitare le fasi più disastrose del Covid-19: circa il 6% della popolazione vede un peggioramento in 5-6 giorni, a causa della sovra-reazione del sistema immunitario, la cosiddetta tempesta di citochine. Questo è quello che il nostro farmaco cerca di evitare”, ha sottolineato l’esperto. Il medicinale, ha proseguito, “gioca un grande ruolo sul sistema immunitario” e, raccontando i risvolti della ricerca, ha spiegato che “negli ultimi 5-6 anni abbiamo lavorato anche sugli esosomi, piccole vescicole che lavorano sulle membrane delle nostre cellule e le fanno interagire l’una con l’altra. Sappiamo come esprimere la proteina CD24 su di loro e bloccare la tempesta di citochine. Basandoci su questo siamo stati in grado, in pochi mesi, di sviluppare questo farmaco e arrivare alla fase 1”, ha detto Arber.
Prodotto in maniera rapida ed economica
Quali le caratteristiche positive del farmaco? Arber ha spiegato che si tratta di un medicinale che può essere prodotto “in maniera rapida, efficace ed ha un costo relativamente basso. In pochi mesi potremmo distribuirlo nel mondo, è per questo che dobbiamo andare avanti, per arrivare alla produzione industriale”, ha detto. “Pensiamo questo sia possibile ed è una cosa positiva, così il farmaco potrà essere disponibile in tutti i Paesi del mondo”, ha ipotizzato ancora. Parlando poi delle tempistiche attraverso le quali il farmaco israeliano potrebbe essere valutato, Arber ha sottolineato che gli esperti stanno “negoziando con il ministero della Salute per arrivare il prima possibile alla fase tre della sperimentazione”. Obiettivo, quello di “lanciare uno studio internazionale per avere diverse risposte, ad esempio paragonandolo al placebo. È molto promettente, ma deve essere validato attraverso studi clinici. Speriamo di poterlo fare nei prossimi due o tre mesi”, ha concluso.