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Tumore al seno: un anticorpo monoclonale potrebbe bloccare le metastasi ossee

Salute e Benessere
©Getty

Si tratta di Volociximab capace di inibire l'azione di una proteina identificata dai ricercatori come uno dei fattori maggiormente coinvolti nei processi di metastatizzazione ossea. La scoperta è frutto di un nuovo studio internazionale condotto dal Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, di Roma

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Nuovi passi in avanti nella lotta contro il cancro. Un nuovo studio internazionale, coordinato da Francesco Pantano, medico e ricercatore dell'Unità di Oncologia medica del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, di Roma, ha individuato un anticorpo monoclonale che sarebbe in grado di bloccare l'insorgenza di metastasi ossee del tumore al seno. Si tratta di Volociximab, capace di inibire l'azione della proteina integrina alfa5, identificata dai ricercatori come uno dei fattori maggiormente coinvolti nei processi di metastatizzazione ossea.

Lo studio nel dettaglio

 

Come spiegato dal team di ricerca sulle pagine della rivista scientifica Oncogene, questi processi in cui è coinvolta la proteina oggetto dello studio, scoperta grazie a uno screening effettuato sul genoma di pazienti affetti da tumore della mammella, possono essere responsabili della comparsa di recidiva anche a distanza di anni dalla fine dei trattamenti chirurgici e adiuvanti.
"Bloccare la possibilità di una diffusione a livello osseo della malattia significherebbe non solo ridurre il dolore o le fratture, ma anche migliorare l’aspettativa di vita della persona", ha spiegato Francesco Pantano, coordinatore dello studio, realizzato in collaborazione con l'Inserm di Lione, l'Institut Curie di Parigi e l'Università di Amburgo.

 

Efficacia dimostrata su modelli in vitro e in vivo

 

"Questo studio ci mostra che nella ricerca oncologica emerge sempre di più come ogni tumore agisca secondo strategie specifiche: il nostro sforzo è quello di comprendere sempre meglio i diversi meccanismi biologici per offrire ai pazienti trattamenti sempre più mirati", ha precisato Pantano. Nel corso dello studio, i ricercatori hanno dimostrato l'efficacia del Volociximab nell'inibire la formazione di metastasi ossee sia su modelli in vitro e sia in vivo nei laboratori di Oncologia Traslazionale dell'Università Campus Bio-Medico di Roma e dell'Inserm di Lione. "La proteina integrina alfa 5 è il "gancio" con cui la cellula tumorale si lega alla fibronectina, che è altamente presente nel microambiente osseo. Questo "aggancio", il primo evento che porta allo sviluppo delle metastasi, viene bloccato dal Volocixamab che si frappone alle due molecole e ferma la propagazione del tumore nell'osso", ha spiegato Pantano. "Il risultato è molto promettente anche perché il farmaco è sicuro, è già stato testato e non è tossico", ha aggiunto il ricercatore.

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