Covid, rapporto Iss: dati migliorano, ma incidenza ancora troppo alta. Rt inferiore a 1
Salute e BenessereIl nuovo monitoraggio indica che nel periodo compreso tra l’11 e il 24 novembre 2020, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,91 (range 0,79-1,08). Rezza: "Necessario continuare a mantenere dei comportamenti prudenti"
Dal nuovo monitoraggio dell’Iss emerge che nel periodo compreso tra l’11 e il 24 novembre 2020, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,91 (range 0,79-1,08). Si riscontrano valori di Rt puntuale inferiore a 1 in 16 Regioni/Provincie autonome: di queste, 15 hanno un Rt puntuale inferiore a uno anche nel suo intervallo di confidenza maggiore, indicando una diminuzione significativa della trasmissibilità. In generale, gli esperti dell’Iss spiegano che dai dati della settimana dal 23 al 29 novembre emerge un miglioramento della curva epidemiologica e una minore pressioni sugli ospedali, tuttavia l’incidenza resta ancora troppo elevata (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE - I NUMERI E I GRAFICI).
Cala la velocità di trasmissione
“Sebbene la pressione sui servizi sanitari sia ancora molto elevata, si osserva complessivamente un miglioramento dell’epidemia sul territorio nazionale con riduzione della velocità di trasmissione, dell’incidenza calcolata negli ultimi 14 giorni e delle ospedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva. Questo quadro nazionale sottende un quadro diversificato a livello Regionale e sub-regionale”, si legge nel report. “L’incidenza rimane ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile, pertanto è necessario raggiungere livelli di trasmissibilità significativamente inferiori a 1 su tutto il territorio nazionale, consentendo una ulteriore significativa diminuzione nel numero di nuovi casi di infezione segnalati e, di conseguenza, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali e ospedalieri”, aggiungono gli esperti. “Gran parte della Regioni/PA sono classificate a rischio moderato di una trasmissione di Sars-CoV-2 non controllata/gestibile, l’elevata incidenza e l’attuale impatto sui servizi ospedalieri richiede cautela con un continuo monitoraggio e la necessità di mantenere elevata l’attenzione nei comportamenti”, si legge ancora nel rapporto.
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Indice Rt sopra 1 in 5 Regioni
Dal monitoraggio settimanale dell’Iss emerge che in cinque Regioni l’indice di trasmissibilità Rt puntuale si colloca sopra il valore 1. Si tratta di Calabria (1.06), Lazio (1.04), Molise (1.38), Veneto (1.13) e Toscana (1.01). Le Regioni classificate a rischio alto da tre o più settimane consecutive sono: Calabria (a titolo precauzionale poiché non valutabile), Puglia e Sardegna. Questo prevede specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale. L’Iss invita a prestare “massima attenzione nell’adozione e nel rispetto delle misure”, a evitarne un “rilassamento prematuro” e a mantenere elevata “l’attenzione nei comportamenti”.
Difficoltà nel mantenere elevata la qualità dei dati
“Sebbene in miglioramento, permane una diffusa difficoltà nel mantenere elevata la qualità dei dati riportati al sistema di sorveglianza integrato sia per tempestività (ritardo di notifica dei casi) sia per completezza. Il dato epidemiologo analizzato è relativo alla settimana 23-29 novembre 2020 che al momento è il dato consolidato più recente disponibile. Come conseguenza, ciò può portare ad una possibile sottostima della velocità di trasmissione e dell’incidenza”, sottolineano gli esperti dell’Iss e del ministero della Salute.
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Migliora l'attività di tracciamento dei casi
“Si continua ad osservare una diminuzione nel numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (62.617 contro 77.541 della settimana precedente): questo dato, insieme all’aumento nella percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti (24,7% contro 17,1%) suggerisce un miglioramento dell’attività di tracciamento stessa”, si legge nel rapporto.
18 Regioni oltre la soglia critica
L’Iss e il ministero della Salute rilevano che l’impatto della pandemia sui servizi sanitari assistenziali rimane alto. “18 Regioni/PA, il primo dicembre avevano superato almeno una soglia critica in area medica o Terapia intensiva. Il tasso di occupazione dei posti letto in Terapia Intensiva supera ancora la soglia critica di occupazione a livello nazionale. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione: da 3.816 (24/11/2020) a 3.663 (01/12/2020); mentre il numero di persone ricoverate in aree mediche è passato da 34.577 (24/11) a 32.811 (01/12/2020)”, aggiungono.
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Rezza: “L’incidenza è ancora elevata”
“Nonostante un lieve decremento, il tasso di occupazione delle terapia intensive è ancora alto e si trova al di sopra della soglia critica. L’incidenza è ancora elevata, intorno ai 570 casi per 100mila abitanti. Grazie alle misure di contenimento scende di poco, al di sotto di 1, l’Rt. È necessario continuare a tenere comportamenti prudenti: evitare aggregazioni, distanziamento sociale, lavaggio frequente delle mani e la mascherina anche in previsione delle prossime feste”, spiega Gianni Rezza, il direttore della Prevenzione del ministero della Salute. “Oggi abbiamo oltre 24mila test positivi, in leggero aumento rispetto a ieri, e come proporzione di positivi siamo ancora sopra al 10%, e quindi siamo ancora ad un livello elevato di circolazione virale. I decessi sono 814, ancora molti, ma tale numero può restare elevato per un certo periodo”, aggiunge l’esperto. “Nel momento in cui si allentano le misure, l’onda dei contagi riparte e sono necessarie misure più restrittive, quindi bisogna cercare di mantenere bassa la curva”.
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Brusaferro: “Il numero dei nuovi casi quotidiani è ancora alto”
Nel corso della conferenza stampa al ministero della Salute sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia, Silvio Brusaferro, il presidente dell’Iss, ha spiegato che l’Italia ha ancora valori piuttosto elevati di incidenza, quindi il trend è decrescente, ma il numero di nuovi casi quotidiani è ancora importante. “Per l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva e area medica la curva comincia a flettersi. Tuttavia ancora siamo sopra la soglia di emergenza anche se la curva si è appiattita, quindi c'è la necessità di dilazionare gli interventi programmati”, ha aggiunto l’esperto. “I deceduti hanno età media di 81 anni. Le terapie intensive ospitano soprattutto persone oltre 70 anni e prevale la popolazione maschile”. In generale, Brusaferro ha evidenziato che “in larga parte delle regioni c'è un sovraccarico e un rischio alto. La trasmissione ha raggiunto Rt inferiore a 1 e c'è un calo dell'incidenza, che però rimane elevata. Quindi siamo in una situazione di miglioramento ma di assoluta attenzione perchè il numero di 20mila casi al giorno è ancora troppo alto. Bisogna portare tutte le regioni sotto Rt 1. Ci troviamo in una situazione con molti segnali positivi, ma siamo in una fase iniziale di contenimento dove le misure stanno portando risultati, tuttavia occorre mantenere alta l'attenzione nelle misure di contenimento per raggiungere livelli di incidenza di casi più sostenibili”. Parlando delle festività, Brusaferro ha dichiarato che saranno un periodo l’unico rispetto al passato e che tutti dovranno impegnarsi per fare in modo che i progressi raggiunti non vengano dissipati. “Dobbiamo evitare assembramenti, il che non vuole dire non incontrare i propri cari, ma bisogna fare attenzione, soprattutto se si ha a che fare con persone anziane”, ha concluso.