Salmone affumicato richiamato dal Ministero della Salute per rischio microbiologico

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Si tratta del “Salmone Selvaggio Sockeye affumicato”, a marchio Polar Salmon Hjerting Laks A/S, in confezione da 100 g. Il prodotto è stato segnalato dagli esperti per la possibile presenza di Lysteria Monocytogenes, batterio causa della cosiddetta listeriosi

Il Ministero della Salute, con un comunicato ufficiale emesso in data 23 settembre, ha annunciato il richiamo sul mercato di uno specifico lotto di salmone affumicato, a denominazione “Salmone Selvaggio Sockeye affumicato”, in confezione da 100 g. Il provvedimento, attuato per il rischio microbiologico causato dalla “possibile presenza di Lysteria Monocytogenes”, riguarda il prodotto a marchio Polar Salmon Hjerting Laks A/S, lotto di produzione 19152282, marchio di identificazione DK-1746 e scadenza indicata al 16/10/2020. Il salmone, uscito dallo stabilimento H.E Bluhmes Vej, 18-6700 a Esbjerg, in Danimarca, in base a quanto suggerito dagli esperti, non va consumato.

Salmone
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Cos’è l’infezione da listeria

L'infezione da listeria, anche detta listeriosi, è una “tossinfezione alimentare che prende il nome dal batterio che ne è la causa, il Listeria Monocytogenes”. E’ questa la spiegazione che si può trovare sul portale di Humanitas, rinomato polo ospedaliero italiano. Il batterio si trova comunemente nel terreno e nell'acqua e può facilmente contaminare ortaggi e verdure, ma anche molti animali, senza che questi possano dimostrare sintomi apparenti. Gli esperti spiegano che l'infezione da listeria “si può rilevare anche in un’ampia varietà di cibi crudi”, tra cui carni o pesci non ben cotte e verdure crude, prodotti lattiero-caseari preparati con latte non pastorizzato. “Come la maggior parte dei batteri, viene eliminata dai processi di pastorizzazione e cottura”, dicono i medici.

I sintomi e le forme più comuni

Come può manifestarsi l'infezione? Sono due le forme più comuni: la forma tipica delle tossinfezioni alimentari si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione e provoca diarrea. Esiste poi la forma invasiva, detta anche "sistemica", che dall'intestino passa nel sangue e si diffonde nell'organismo, arrivando al sistema nervoso, “dando vita a encefaliti e meningiti e forme acute di sepsi”, spiega Humanitas. In quest’ultimo caso tra l’ingestione del cibo contaminato e la manifestazione dei primi sintomi può trascorrere anche un mese, se non addirittura tre. “I soggetti più a rischio sono le persone con compromissione del sistema immunitario: malati di cancro, di diabete, di Aids, le persone anziane e i neonati”. Particolarmente a rischio, poi, risultano essere le donne in gravidanza Tra i sintomi maggiormente segnalati e provocati da alimenti contaminati, gli esperti segnalano febbre, nausea, diarrea o dolori muscolari. “Emicranie, confusione, irrigidimento del collo e perdita dell’equilibrio sono invece i sintomi della listeriosi quando si diffonde al sistema nervoso”, spiegano infine i medici di Humanitas.

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