Vaccino coronavirus, Rasi a Sky TG24: “Prime dosi potrebbero arrivare a fine anno”

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Il direttore dell’Agenzia europea per i medicinali si auspica che sia comunque disponibile per tutti i cittadini nel corso del 2021. "Vaccino anti Covid-19 obbligatorio? Sarebbe meglio di sì”. Alle 19.30 a Sky TG24 Mondo l’intervista completa

“Se si approverà, sarà un vaccino sicuro”. Così, a Sky TG24, Guido Rasi, direttore esecutivo dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema), parlando del vaccino contro il coronavirus. L’intervista andrà in onda integralmente giovedì 24 settembre alle 19.30 a Sky TG24 Mondo. “Il processo regolatorio di approvazione – ha spiegato - sarà esattamente identico a quello di tutti i farmaci e i vaccini precedenti. Sono altri i motivi di accelerazione. Quando inizierà il processo valutativo vero e proprio rimarrà tutto esattamente standard, come negli ultimi 25 anni di Ema. I tempi più veloci sono nel processo ‘rolling review’, un processo continuo in cui mano a mano che arrivano i dati vengono pre-analizzati. Se i dati saranno molto robusti e il beneficio incontrovertibile, tecnicamente in 15 giorni si potrebbe anche approvare”. 

Forse prime dosi per fine anno 

 

In riferimento al vaccino contro il coronavirus, a Sky TG24 Guido Rasi, ha detto che “le prime dosi potrebbero essere disponibili a inizio anno, e poi piano piano durante il 2021 auspicabilmente per tutti i cittadini”. Rispondendo alla domanda su quanto tempo potrebbe durare la protezione del farmaco, Rasi ha dichiarato che “non lo sappiamo ancora perché non abbiamo i dati, sicuramente sarà necessario un monitoraggio molto stretto per vedere quanto durerà l’immunizzazione. Non è assolutamente possibile saperlo in questa fase e con la Commissione stiamo lavorando a un piano di monitoraggio che dovrà essere svolto subito, appena si inizia a vaccinare la popolazione”.

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Guido Rasi, direttore esecutivo dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema)
Guido Rasi, direttore esecutivo dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) - ©Ansa

Vaccino fondamentale per popolazioni a rischio

 

Il vaccino contro il coronavirus “sarebbe bene” che fosse obbligatorio, “ma l’importante è che ci sia una forte immunizzazione delle popolazioni chiave: quelle a rischio e quelle che rischiano di fare da ponte per l’infezione, come il personale esposto al pubblico”. Questo il pensiero del direttore esecutivo dell’Ema. Se riusciamo a fare una vaccinazione importante in queste persone - ha aggiunto -, indubbiamente per gli altri diventa una grossa opportunità di essere sicuri per se stessi, se poi non la si prende…”

 

Ok la produzione di quello antinfluenzale

 

Parlando della disponibilità del vaccino antinfluenzale, Rasi ha detto a Sky TG24 che “in termini di produzione non ci risulta nessuna carenza, mi sembra più un problema di organizzazione distributiva. C’è ancora il tempo per organizzarsi per una distribuzione efficiente e adeguata”. 

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