Parkinson, la realtà virtuale può favorire la riabilitazione

Salute e Benessere

A sostenerlo sono i ricercatori dell'Università Rey Juan Carlos, che hanno seguito i percorsi riabilitativi di alcuni pazienti che hanno indossato particolari occhiali, chiamati “Oculus Rift 2”, molto in voga tra gli appassionati di realtà aumentata, oltre ad un sistema di controllo gestuale, denominato “Leap Motion System”

Il morbo di Parkinson è un disturbo neurodegenerativo che provoca, tra gli altri sintomi, anche l'alterazione delle funzioni motorie, causando tremore o rigidità muscolare alle estremità. Proprio su questi effetti della malattia potrebbe intervenire, in ambito riabilitativo, la realtà virtuale, al centro di uno studio condotto dai ricercatori dell'Università Rey Juan Carlos e pubblicato sulla rivista scientifica “Sensors”.

I dispositivi utilizzati

La realtà virtuale immersiva può favorire la riabilitazione degli arti superiori dei pazienti con Parkinson, in particolare, migliorando le capacità motorie, la forza e il coordinamento. A questa conclusione sono arrivati gli scienziati spagnoli spagnoli che, nel loro studio, hanno potuto sottolineare l'effetto positivo di una serie di sessioni individuali di esercizi svolti per 30 minuti, tre volte alla settimana, per sei settimane. Ogni paziente, indossando un particolare tipo di occhiali e un sistema di controllo gestuale, ha potuto così allenare il controllo degli arti superiori, proprio attraverso alcuni dispositivi messi a punto da un team di bioingegneri. In particolare, ogni paziente che ha partecipato allo studio ha indossato dei particolari occhiali chiamati “Oculus Rift 2”, molto in voga tra gli appassionati di realtà aumentata, oltre ad essersi servito di un sistema di controllo gestuale, denominato “Leap Motion System”. In totale, sono stati creati quattro specifici dispositivi e ognuno di loro ha cercato di puntare l’attenzione su aspetti specifici, come raggiungere oggetti, afferrarli o capovolgerli, tra gli altri. “Senza alcun effetto negativo e con un alto livello di soddisfazione tra i pazienti, l'applicazione della realtà virtuale mostra risultati eccellenti nella riabilitazione degli arti superiori", hanno affermato i ricercatori.

Ulteriori studi randomizzati

Gli esperti, al termine dello studio, hanno affermato che adesso rivestiranno notevole importanza le ricerche future che si potranno svolgere in quest’ambito e che dovrebbero confermare questi risultati in altri studi randomizzati e controllati, nonché in un ambiente domestico, al fine di verificare gli effetti di questi sistemi come misure di teleriabilitazione per il Parkinson. "Inoltre, sarebbe interessante esplorare la fattibilità di questo progetto attraverso studi di rapporto costo-efficacia", ha sottolineato il dottor Cano de la Cuerda, tra i principali autori della ricerca.

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