Si tratta di una nuova terapia a base di un siero sviluppato a partire da anticorpi equini, che nei primi test in laboratorio si sarebbe rivelata in grado di prevenire l’ingresso del nuovo virus Sars-CoV-2 nelle cellule
Dopo il nuovo trattamento anticorpale Covid-19 derivato dal plasma delle mucche, messo a punto da un’azienda biofarmaceutica del Sud Dakota, dall’Argentina arriva una possibile nuova arma contro il coronavirus. Si tratta di una nuova terapia a base di un siero sviluppato a partire da anticorpi di cavalli, che nei primi test in laboratorio si sarebbe rivelata in grado di prevenire l’ingresso del nuovo virus Sars-CoV-2 nelle cellule.
Come riferisce l'agenzia di stampa Telam, nel caso in cui il siero riesca ad ottenere l’autorizzazione da parte dell'Authority sui farmaci (Anmat), potrebbero essere avviati a partire da luglio i primi test su pazienti affetti da Covid-19 in forma grave o moderata.
Studio coordinato dal laboratorio Inmunova e da Biol
Il risultato è stato ottenuto da un lavoro congiunto pubblico-privato coordinato dal laboratorio Inmunova e dall'Instituto biológico argentino (Biol), in collaborazione con l'Istituto Malbrán, la Fondazione Leloir, Mabxience, Conicet (il Cnr argentino) e l'Università nazionale San Martín (Unsam).
“Abbiamo preso contatto con Anmat e stiamo presentando a questo organismo i risultati dei test di laboratorio, e speriamo di cominciare fra qualche settimana quelli sui pazienti”, ha dichiarato Fernando Goldbaum, direttore scientifico del laboratorio Inmunova.
Come si ottiene il siero
Per realizzare il siero, il team di ricercatori argentini ha utilizzato anticorpi poligonali equini, ottenuti iniettando nei cavalli una proteina ricombinante del Sars-CoV-2, innocua per loro. Sono così riusciti a ottenere una grande quantità di anticorpi potenzialmente in grado di neutralizzare il coronavirus.
"Gli anticorpi che si estraggono dal siero dei cavalli ricevono poi un trattamento biotecnologico durante il quale si toglie ad essi quello che si chiama “dominio costante”, che è una parte dell'anticorpo che può provocare reazioni allergiche e che si sospetta che sia quello che provoca anche reazioni infiammatorie”, ha spiegato Goldbaum.
L'uso dei sieri come trattamento si chiama immunizzazione passiva e consiste nella somministrazione di anticorpi ai pazienti contro l'agente infettivo, causandone il blocco e impedendone la diffusione.
Il siero con plasma di equini, come riporta l’agenzia stampa ha il vantaggio di poter essere prodotto su larga scala.