Coronavirus, Lancet: alcuni ricercatori criticano l'Ue per la gestione della pandemia

Salute e Benessere

Sulle pagine della prestigiosa rivista scientifica, alcuni studiosi dell’Università Pompeu Fabre di Barcellona hanno criticato l’assenza di un coordinamento generale tra i Paesi membri

Sulle pagine della rivista Lancet, alcuni ricercatori dell’Università Pompeu Fabre di Barcellona hanno bocciato l’Europa e il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) nella gestione della pandemia da Covid-19 (segui la DIRETTA di Sky TG24). Per gli studiosi, la mancanza di un coordinamento generale ha contribuito all’emersione di comportamenti isolazionisti dei singoli stati membri dell’Unione europea. “Questa situazione solleva dei dubbi sulla capacità dell’Unione europea di schierare strumenti di pubblica salute per affrontare le pandemie”, rilevano i ricercatori Jacint Jordana e Juan Carlos Trivino. Gli esperti ritengono che l’Ecdc, fondato nel 2004 per “identificare, valutare e comunicare le minacce attuali ed emergenti alla salute umana da malattie infettive”, non sia stato dotato di risorse sufficienti per diventare il punto di riferimento europeo sulle patologie infettive.

 

Il coinvolgimento dell’Ecdc è stato ostacolato

 

“L’atteggiamento protettivo degli stati membri sui loro privilegi nazionali a volte blocca gli accordi su misure pratiche e collettive”, proseguono Jordana e Trivino. “La poca cooperazione sui problemi di salute pubblica all’interno dell’Europa ha ostacolato il coinvolgimento dell’Ecdc nella risposta europea all’epidemia di Ebola nel 2014”. Per i ricercatori, in questo caso gli stati membri non hanno percepito inizialmente la necessità di un coordinamento per l’Unione Europea nella sua risposta, tendendo a sottovalutare l’impatto della pandemia e le risorse necessarie. 

 

Il mancato coordinamento tra i Paesi membri

 

L’assenza di un coordinamento a livello europeo, caratterizzato da azioni comuni dettate da strutture multi-nazionali o da sistemi coerenti nella condivisione di procedure e controlli, è diventata particolarmente evidente quando i leader dei singoli Paesi membri hanno cercato di legittimare le proprie decisioni dando voce ai loro esperti nazionali. “Solo quando gli attori chiave nella politica europea si accordano su una risposta comune l’Ecdc può avere un ruolo più attivo”, spiegano Jordana e Trivino. “Per gestire questa emergenza sanitaria serve una leadership politica capace di andare oltre le risposte nazionali”, concludono i ricercatori.

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