Coronavirus e fase due: le risposte del virologo Galli alle domande di Sky TG24
Salute e BenessereIl direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Ospedale Sacco di Milano, in un’intervista a Sky Tg24, ha provato a chiarire alcuni dei dubbi più comuni su questa seconda fase della pandemia di Sars-CoV-2
In un’intervista ai microfoni di Sky TG24, Massimo Galli, il direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Ospedale Sacco di Milano, ha provato a chiarire alcuni dei dubbi più comuni in questa seconda fase della pandemia di Covid-19, sottolineando la scarsità su tutto il territorio italiano di controlli volti a verificare l’eventuale positività dei soggetti che sono tornati a lavoro o che circolano per le strade.
Nella fase due, “stiamo in realtà sperimentando, di fatto, il sistema mascherina e distanza per vedere se funziona nel momento in cui riapriamo tutto, ma è un sistema che funziona, forse, solo se tutti quanti, responsabilmente, lo applichiamo e tutti quanti ci atteniamo alle modalità definite e prescritte”.
Cosa potrebbe accadere?
Galli: “La possibilità di avere di nuovo il virus che circola di nascosto per un tempo sufficiente per crearci un serio problema, in termini di numerosità, di nuova infezione, questo è uno dei rischi purtroppo preventivati e temuti in una condizione come questa”.
Le persone che sono in giro, che circolano, chi sono esattamente? Sono persone che magari possono essere asintomatiche?
Galli: “Molte persone sono state chiuse in casa, si sono chiuse in casa avendo l'infezione, alcuni l'hanno anche, molto probabilmente, passata in famiglia, parecchi hanno fatto una malattia molto mite o addirittura del tutto asintomatica e quindi molti di loro hanno richiesto con continuità di avere più chiarezza sulla loro situazione, di essere in grado di avere una risposta, per quanto riguarda l'essersi infettati o no. A questa domanda, un po' in tutto il Paese, non si è stati in grado di dare una risposta nella maggior parte dei casi. Qualcosa in più sul sapere come sono messe le persone che escono da casa e magari anche qualcosa in più sul sapere come stanno, almeno le persone che rientrano al lavoro, in situazioni di comunità lavorative vaste, ecco, tutto questo è ancora molto carente oggettivamente.
Sarebbe utile avere molte più informazioni anche sulla risposta anticorpale presente in determinate persone, e in questo credo che siano importanti i test rapidi che oramai sono sdoganati”.
Lei, crede che potrà tornare un secondo lockdown?
Galli: “Francamente, saremmo assolutamente incoscienti, credo, se non mettessimo in programma la possibilità di quest'eventualità. Mi auguro, e spero che siano sufficienti le misure prese e le attenzioni possibili perché a questa eventualità non si arrivi. Guardi, non è un caso che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ci stia parlando di una seconda ondata per autunno, tra le righe si capisce chiaramente che l'indicazione è: visto che potrebbe esserci, non abbassate la guardia, voi Organizzazioni Sanitarie dei vari Paesi”.