Lo ha detto Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito della settimana mondiale dell’immunizzazione, organizzata dall'Oms
“È importante mantenere le vaccinazioni anche e soprattutto durante l’epidemia, altrimenti rischieremmo di aggiungere a un fenomeno nuovo vecchi problemi causando la riemergenza di malattie infettive precedentemente prevenute o controllate dai vaccini”. Sono le parole di Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, in occasione della Settimana mondiale dell’Immunizzazione (dal 24 al 30 aprile, mentre quella europea è prevista dal 20 al 26) supportata anche a livello social dall’hastag #VaccinesWork.
L’importanza dei vaccini secondo l’Oms
L’evento, organizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ha come obiettivo principale quello di promuovere l'uso di vaccini per proteggere le persone di tutte le età dalle malattie. “Ogni anno, milioni di vite vengono salvate grazie all'immunizzazione ed è ampiamente riconosciuto come uno degli interventi sanitari di maggior successo ed economicamente vantaggiosi. Tuttavia, quasi 20 milioni di bambini non sono ancora vaccinati e non lo sono in modo adeguato, con 1,7 milioni di questi che vivono nella regione del Pacifico occidentale”, si legge sul sito dell’Oms nella sezione dedicata.
Non interrompere i vaccini
In quest’ottica, sottolinea un comunicato dell’Iss, l’obiettivo dell’edizione 2020, in particolare, è quello di porre l’attenzione sulla continuità dei servizi vaccinali, i quali devono essere garantiti anche durante la pandemia da Covid-19. “In alcuni Paesi europei, infatti, esiste il rischio di una riduzione generale delle normali attività vaccinali, sia per lo spostamento di risorse sanitarie verso le attività di controllo della pandemia, sia per le misure di distanziamento sociale imposte alla popolazione, che potrebbero portare alcune persone a decidere di rimandare le vaccinazioni programmate per se stessi o per i propri figli”, dicono gli esperti che quindi invitano tutti, adulti e meno adulti, a non interrompere l’attività vaccinale. Quali i possibili rischi? E’ lo stesso Rezza a chiarirlo. “Potrebbe fallire, ad esempio, il tentativo di mettere sotto controllo l’epidemia di morbillo così come l’eradicazione della polio oppure potrebbero riemergere patologie come la difterite o la pertosse”.
Il vaccino contro l’influenza
Un’ultima segnalazione, sottolinea ancora Rezza, è legata al vaccino antinfluenzale. “Quest’anno, nel periodo consigliato, sarà particolarmente importante vaccinarsi contro l’influenza per ridurre le problematiche relative alla diagnosi differenziale così come per quanto riguarda gli anziani e le altre categorie a rischio è importante effettuare la vaccinazione contro lo pneumococco”, ha specificato l’esperto.