L'azienda, attraverso un post apparso sui propri canali social, ha comunicato la donazione, dopo che era emersa la possibilità di trasformare le maschere in respiratori per gli ospedali
“In una situazione di emergenza sanitaria come quella attuale e in estrema carenza di presidi respiratori ordinari, nell’attesa dei test e delle sperimentazioni in corso presso il Politecnico di Milano e sulla base delle risultanze del brevetto della Società Isinnova, abbiamo deciso di donare 10.000 unità delle nostre maschere da snorkeling Easybreath alle regioni italiane, responsabili della sanità pubblica. La chiave di distribuzione utilizzata sarà la quota di accesso abitualmente adottata per la ripartizione dei fondi statali”. Con queste parole, apparse sui canali social di Decathlon, l’azienda ha voluto comunicare la propria decisione, subito apprezzata da numerosi utenti, specie su Facebook, dove il post in breve tempo dalla pubblicazione ha collezionato centinaia di commenti e più di un migliaio di condivisioni.
Le idee per reinventare le maschere
La notizia della specifica utilità di queste maschere da snorkeling che potrebbero diventare a tutti gli effetti respiratori da utilizzare negli ospedali, era arrivata dalle sperimentazioni di due aziende italiane, una genovese (la Mestel Safety Srl che ha deciso di trasformare le proprie maschere integrali da snorkeling, commercializzate sotto il brand Ocean Reef, in maschere protettive da indossare in ospedale o a casa) e una bresciana. Entrambe le idee sono nate con l’obiettivo di provare ad aiutare il personale sanitario ad affrontare meglio l'emergenza dovuta alla diffusione del coronavirus Sars-CoV-2 e sono state brevettate. Ma proprio la startup bresciana Isinnova aveva pensato di riadattare le maschere di Decathlon, realizzando dei primi prototipi che sono in fase di test presso due nosocomi bresciani.
Come è nato il progetto
“Nei giorni scorsi siamo stati contattati da un ex primario dell’Ospedale di Gardone Valtrompia, il dottor Renato Favero, che è venuto a conoscenza di Isinnova tramite un medico dell’Ospedale di Chiari, struttura per la quale stavamo realizzando con stampa 3d le valvole d’emergenza per respiratori. Il Dottor Favero ha condiviso con noi un’idea per far fronte alla possibile penuria di maschere C-PAP ospedaliere per terapia sub-intensiva, che sta emergendo come concreata problematica legata alla diffusione del Covid-19: si tratta della costruzione di una maschera respiratoria d’emergenza riadattando una maschera da snorkeling già in commercio”, si legge sul sito della startup bresciana che ha subito contattato Decathlon, in quanto ideatore, produttore e distributore della maschera Easybreath. L’azienda si è resa subito disponibile a collaborare fornendo il disegno cad della maschera. “Il prodotto è stato smontato, studiato e sono state valutate le modifiche da fare. È stato poi disegnato il nuovo componente per il raccordo al respiratore, che abbiamo chiamato valvola Charlotte, e che abbiamo stampato in breve tempo tramite stampa 3d”, dicono da Isinnova. La valvola di raccordo, per impedire eventuali speculazioni sul prezzo del componente, è stata subito brevettata ed il brevetto “rimarrà ad uso libero perché è nostra intenzione che tutti gli ospedali in stato di necessità possano usufruirne”. Sul sito della startup, inoltre, è stato liberamente condiviso il file per la realizzazione del raccordo in stampa 3d.
Gli ultimi aggiornamenti
L’ultimo aggiornamento arriva direttamente dalla pagina Facebook di Isinnova. “Grazie mille a tutti i makers che hanno donato il loro tempo, i loro filamenti, le loro abilità, la loro solidarietà a chi ha veramente bisogno. Alcuni pezzi sono già negli ospedali, la maggior parte arriverà nei prossimi giorni. Ma la buona notizia è questa: il gruppo Oldrati (nota azienda bergamasca) ha già avviato la produzione di uno stampo per realizzare la Charlotte ad iniezione”. Ora, anche la buona notizia della donazione di Decathlon.