Coronavirus, Ricciardi: “Allarme da ridimensionare, si guarisce”
Salute e BenessereL’ex presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ora all’Oms, ha fatto il punto sui dati relativi alla diffusione di Covid-19: “Su 100 persone malate, 80 guariscono spontaneamente”, decessi solo per chi aveva “condizioni gravi di salute"
Dopo i primi casi registrati nel comune di Codogno, l’infezione da coronavirus (LO SPECIALE), responsabile della malattia respiratoria Covid-19, ha portato a oltre 200 casi nel giro di pochi giorni (GLI AGGIORNAMENTI SUL CORONAVIRUS IN DIRETTA), provocando anche le prime vittime. Ciononostante, guardando ai dati finora disponibili “dobbiamo ridimensionare questo grande allarme”, come dichiarato da Walter Ricciardi, ex presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e ora all’Oms, durante una conferenza stampa alla Protezione Civile a Roma. Dei soggetti colpiti, infatti, secondo Ricciardi soltanto una minoranza di persone svilupperebbe la patologia in modo grave, e anche i decessi riguardano al momento una piccola percentuale di pazienti, peraltro con quadri clinici complicati.
Ricciardi sul coronavirus: “La maggior parte guarisce"
Più di 300 contagi e varie regioni colpite, con una netta maggioranza di casi (oltre 230) in Lombardia. Sono questi ad oggi i dati relativi alla diffusione del coronavirus SARS-CoV-2019 in Italia (I NUMERI E LE MISURE PER FERMARE IL VIRUS IN ITALIA): se da una parte i numeri provocano una legittima preoccupazione, specialmente per la diffusione rapida del virus, secondo Ricciardi l’allarme “è giusto, da non sottovalutare, ma la malattia va posta nei giusti termini: su 100 persone malate, 80 guariscono spontaneamente, 15 hanno problemi seri ma gestibili in ambito sanitario, il 5% è gravissimo, di cui il 3% muore. Peraltro sapete che tutte le persone decedute avevano già delle condizioni gravi di salute".
Coronavirus non è pandemia, in Italia più controlli
Sempre dall’Oms, attraverso le parole del direttore generale Tedros Adanhom, è stato spiegato come l’epidemia del coronavirus non possa ancora essere definita una pandemia (EPIDEMIA, PANDEMIA, ENDEMIA: LE DIFFERENZE), in virtù di una diffusione che non appare ancora incontrollata e di un numero di focolai fuori dalla Cina ritenuto non sufficiente. L’alto numero di contagiati che rende l’Italia il terzo Paese al mondo per casi di Covid-19 potrebbe essere dovuto secondo Giorgio Palù, virologo dell’Università di Padova, al fatto che “in Italia sono stati fatti controlli estensivi (COME FUNZIONA IL TEST DEL TAMPONE) e di conseguenza emergono più casi”, come spiegato in un’intervista a Sky TG24.