Coronavirus, in Cina prosegue la ricerca di un vaccino con cinque approcci differenti
Salute e BenessereLo ha spiegato Zeng Yixin, il vicedirettore della Commissione Sanitaria Nazionale cinese, nel corso di una conferenza stampa. I primi trial clinici potrebbero iniziare tra aprile e maggio
Prosegue senza sosta la lotta contro il tempo dei ricercatori cinesi impegnati nello sviluppo di un vaccino efficace contro il coronavirus Sars-Cov-2 (segui la DIRETTA di Sky TG24). Nel corso di una conferenza stampa, Zeng Yixin, il vicedirettore della Commissione Sanitaria Nazionale cinese, ha spiegato che gli esperti si stanno avvalendo di cinque differenti approcci tecnologici per raggiungere l’obiettivo. Il funzionario ha spiegato che questi diversi metodi prevedono lo sviluppo di vaccini inattivati; vaccini a subunità geneticamente modificati; vaccini a vettore ricombinante basati su adenovirus; vaccini ad acido nucleico; e vaccini anti-influenzali con virus vivo attenuato (noti in inglese come Live Attenuated Influenza Vaccine, LAIV).
Lo sviluppo del vaccino in Cina
Nel corso della conferenza stampa, volta a informare il pubblico sugli sforzi profusi dalla Cina nella lotta contro l’epidemia di Covid-19, Zeng Yixin ha sottolineato che tutti i differenti approcci tecnologici sono condotti simultaneamente e alcuni di questi progetti sono già in fase di sperimentazione sugli animali. “Sulla base del presupposto di garanzia, dell’efficacia e dell’accessibilità dei vaccini, prevediamo che già tra aprile e maggio di quest’anno alcuni di questi potrebbero entrare in fase di trial clinici o, in condizioni specifiche, potrebbero essere applicati per terapie di emergenza”, spiega il vicedirettore della Commissione Sanitaria cinese. “Il nostro obiettivo, se la situazione epidemica lo richiederà, è di attivare, in conformità con leggi e i regolamenti, l’applicazione dei vaccini, nonché il processo di revisione e approvazione farmaceutico d’emergenza”, conclude Zeng Yixin.
Il primo test in occidente
Secondo Anthony Fauci, immunologo di fama internazionale e direttore dell’istituto statunitense per lo studio delle malattie infettive Niaid (National Institute of Allergy and Infectious Diseases), in occidente il primo test del vaccino contro il coronavirus Sars-Cov-2 sarà condotto entro due o tre mesi su un numero ridotto di persone. “Stiamo lavorando con l’azienda biotecnologia Moderna e con la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (Cepi)”, ha dichiarato l’esperto all’Ansa.