Le autorità sanitarie hanno emesso il divieto di pesca e di vendita di ostriche nella baia intorno a Mont-Saint-Michel e in altri allevamenti sulla costa nord-occidentale, a causa di un’epidemia di gastroenterite che sta investendo la Bretagna
In Francia, le autorità sanitarie hanno emesso il divieto di pesca e di vendita di ostriche nella baia intorno a Mont-Saint-Michel e in altre zone di allevamento di molluschi sulla costa nord-occidentale (fino a nuovo avviso), a causa di un’epidemia di gastroenterite, provocata da questa tipologia di molluschi, che sta investendo la Bretagna.
Stando a quanto riporta il The Guardian, il divieto è stato emesso dopo la scoperta del ‘norovirus’ nei molluschi.
Dura la risposta degli allevatori di ostriche, che hanno chiesto alle autorità locali di indagare sulla causa della contaminazione e che sarebbero fermamente convinti del fatto che l’epidemia di gastroenterite sia stata provocata dall’inquinamento lungo la costa, provocato dalla scarsa depurazione delle acque reflue.
“Le zone a rischio sono state chiuse”
“Il fenomeno della gastroenterite è in atto da Natale. Le acque reflue non sono sempre adeguatamente trattate dalle piante di depurazione e il virus finisce nel mare, soprattutto dopo le piogge che abbiamo avuto”, ha dichiarato Philippe Le Gal, presidente del CRC regionale, aggiungendo che secondo il comitato regionale dei produttori il divieto riguarda quasi la metà degli allevamenti di ostriche nella regione della Bretagna meridionale: 150 su 330.
“Le zone (pesca e allevamento) a rischio potenziale sono state chiuse. I lotti sospetti di ostriche sono stati ritirati dalla vendita. Quelli che rimangono non rappresentano un rischio. Ora dobbiamo capire cosa sta succedendo“, ha aggiunto l’esperto al quotidiano Ouest-France.
La risposta degli allevatori
Come accennato precedentemente, gli allevatori di ostriche, stando a quanto riporta il noto quotidiano britannico, chiedono che venga fatta luce sulle cause che hanno scatenato l’epidemia e accusano i funzionari locali, dando a loro la colpa della cattiva gestione dei rifiuti umani e dei servizi igienico-sanitari.
Un’alleanza di produttori, in una petizione lanciata il primo gennaio 2020, ha chiesto che venga al più presto attuata “un’azione immediata per far fronte all’emergenza ecologica e un risarcimento sostanziale per tutti gli allevatori di ostriche”.