Malattie non trasmissibili, le linee guida per ridurre la mortalità

Salute e Benessere

Le ha tracciate l’Organizzazione mondiale per la Sanità per far fronte ad una delle cause più importanti di decessi nel mondo, che coinvolgono ogni anno circa 41 milioni di persone 

Le malattie non trasmissibili, soprattutto quelle cardiovascolari, il cancro, il diabete e i disturbi respiratori cronici, rappresentano uno tra i principali rischi per la salute e lo sviluppo umano. Come sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità, solamente queste quattro malattie sono responsabili della maggior parte dei decessi e provocano ogni anno circa 41 milioni di morti, il 60% dei decessi a livello globale e l’80% dei decessi nei Paesi a basso e medio reddito, di cui 15 milioni sono persone tra i 30 ei 69 anni. Circa l’80% di queste malattie potrebbero essere prevenute eliminando alcuni fattori di rischio come il consumo di tabacco, le diete poco salutari, l’inattività fisica e il consumo eccessivo di alcol, ma senza un’adeguata prevenzione il loro peso sulla salute globale potrebbe ancora di più nei prossimi 10 anni. Il più grave aumento è previsto per la regione africana (27%) e per il Mediterraneo orientale (25%), mentre il numero più alto di decessi si potrebbe verificare, dicono gli esperti, nel Pacifico occidentale e nell’Asia sud-orientale.

Una Commissione indipendente

Per far fronte a questo allarme, già nel 2017, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha istituito una Commissione indipendente di alto livello sulle malattie non trasmissibili, con l’obiettivo di identificare modi innovativi per frenare le principali cause di morte nel mondo. Il 10 dicembre alcuni leader mondiali ed importanti esperti di salute si sono riuniti e hanno consegnato 8 raccomandazioni al direttore generale dell'OMS, il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, utili, in relazione a queste malattie, nel tentativo di salvare milioni di vite. La Commissione, ritrovatasi per una sessione di lavori a Muscat in Oman, ha sottolineato come le malattie non trasmissibili rappresentino ancora oltre il 70% dei decessi mondiali e ha sottolineato che "i progressi contro le malattie non trasmissibili devono essere notevolmente accelerati". E’ stato anche osservato che molti Paesi devono affrontare queste sfide avendo sempre più supporto per implementare le soluzioni adeguate.

Le linee guida contro le malattie

Dai lavori, dunque sono emersi, 8 grandi punti, linee guida importanti per migliorare la situazione globale delle malattie non trasmissibili. In prima istanza occorre incoraggiare capi di Stato e di governo a rispettare il loro impegno nel fornire una leadership strategica coinvolgendo tutti i dipartimenti governativi, le imprese, i gruppi della società civile nonché gli operatori sanitari e le persone a rischio o affetti da malattie non trasmissibili. Quindi è fondamentale supportare i Paesi negli sforzi per consentire alle persone di fare scelte corrette, anche garantendo che l'ambiente in cui vivono sia loro favorevole, per condurre una vita sana e per avere tutte le informazioni di cui hanno bisogno per conoscere i pericoli. Occorre incoraggiare i Paesi a investire nella prevenzione e nel controllo delle malattie non trasmissibili come opportunità chiave per migliorare il capitale umano e accelerare la crescita economica, quindi consigliare ai governi di includere servizi per prevenire e trattare i disturbi non trasmissibili come componenti essenziali della copertura sanitaria universale. Infine, bisogna garantire un'adeguata protezione sociale per tutti, così che nessuno cada in povertà e non possa pagare di tasca propria l'assistenza sanitaria, aumentare l'impegno con le imprese e fornire assistenza tecnica agli Stati membri in modo che possano fornire risposte nazionali efficaci, incoraggiare i governi a promuovere un impegno significativo con la società civile e in ultimo sostenere l'istituzione di un fondo fiduciario per sostenere i Paesi nelle attività di riduzione dell’incidenza di queste malattie.  

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