Le equazioni per il calcolo del metabolismo potrebbero essere errate
Salute e BenessereÈ quanto emerso dai risultati di un’accurata analisi condotta dai ricercatori del dipartimento di Bioscienze dell’Università di Milano. Se così fosse, sarebbero da rivedere tutti gli studi effettuati dal 1918 ad oggi che si basano su questi calcoli
Le equazioni di Harris e Benedict, che da un secolo vengono utilizzate per calcolare il metabolismo delle persone, potrebbero essere errate.
A suggerirlo sono i risultati di un’accurata analisi condotta dai ricercatori del dipartimento di Bioscienze dell’Università di Milano e pubblicata sull’International Journal of Food Sciences and Nutrition.
Se così fosse, sarebbero da rivedere tutti gli studi effettuati dal 1918 ad oggi, che si basano su una serie di calcoli e comparazioni derivanti proprio da queste equazioni previsionali.
Lo studio italiano
"Queste equazioni usano come parametri la massa grassa, la massa magra, il peso, l'altezza, le chilocalorie e la calorimetria indiretta e sono state sviluppate negli Usa prendendo come campione la popolazione americana", ha spiegato Giorgio Scarì, tra i ricercatori che hanno condotto lo studio.
Da 100 anni queste equazioni vengono utilizzate per svariate applicazioni: su di esse si basano i calcoli delle macchine delle palestre che indicano le chilocalorie consumate, ma anche gli studi e le misurazioni effettuate a scopo previsionale da diverse organizzazioni mondiali come la FAO, WHO, ONU.
I ricercatori italiani sono riusciti a dimostrare l’inesattezza delle equazioni cercando di ricavare i dati iniziali partendo dal risultato ottenuto utilizzandole.
"Abbiamo fatto una sorta di prova del 9 andando a ritroso. Partendo dai dati prodotti abbiamo visto che non si arrivava ai numeri di partenza", ha spiegato Giorgio Scarì.
Gli studi da rivedere
"Le conseguenze di questo studio sono enormi, considerando che gli articoli pubblicati a partire dal 1918 ad oggi, basati su calcoli e comparazioni utilizzando varie equazioni previsionali (non solo quelle di H.B.), ammontano a varie centinaia e gli articoli connessi a migliaia. Tutti lavori che potremmo definire "fake papers", spiegano i ricercatori.
Nel caso in cui i risultati della loro analisi saranno confermati, bisognerà rivedere anche le diagnosi sulla nutrizione che interessano le popolazioni ‘fragili’. "Se io voglio fare un'analisi della crescita dei bambini indiani del Kerala non posso usare dei modelli fatti in modo errato su un'altra popolazione, come quella americana, ma serve uno studio condotto a livello locale”, ha concluso l’esperto.