Influenza, 341mila italiani allettati in quattro settimane

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Agenzia Fotogramma)

I dati contenuti nel bollettino Influnet, pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, indicano che durante la quarta settimana dall’inizio della sorveglianza per la stagione in corso, l’incidenza totale è stata pari a 1,97 casi per mille assistiti 

Anche se la stagione influenzale 2019 è iniziata da meno di un mese, in Italia sono già state allettate dal virus ben 341mila persone, di cui 119mila solo nell’ultima settimana. Lo rivelano i dati contenuti nell’ultimo bollettino Influnet, pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità. Durante la quarantacinquesima settimana del 2019 (28 ottobre – 3 novembre 2019), ossia la quarta dall’inizio della sorveglianza per la stagione in corso, l’incidenza totale è stata pari a 1,97 casi per mille assistiti, ma è arrivata a 1,49 nella fascia di età 5-14, a 2,00 nella fascia 15-64 e a 1,22 tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni. Complessivamente, sono stati 794 i medici sentinella a inviare i dati relativi alla frequenza di sindromi influenzali tra i propri pazienti.

I consigli diffusi dal Ministero della Salute

Recentemente, il Ministero della Salute ha lanciato una campagna di comunicazione finalizzata a evidenziare l’importanza della protezione di se stessi e degli altri dall’influenza. I consigli principali che gli esperti desiderano diffondere sono tre: vaccinarsi, lavarsi regolarmente le mani e non ricorrere agli antibiotici, in quanto considerati inutili contro i virus dell’influenza nella maggior parte dei casi. Le informazioni riportate sul sito del Ministero della Salute indicano che l’influenza rappresenta un serio problema di sanità pubblica e una rilevante fonte di costi diretti e indiretti per la gestione dei casi e delle complicanze della malattia e l’attuazione delle misure di controllo. Il virus, infatti, colpisce ogni anno il 9% della popolazione italiana ed è una delle principali cause di morte nel Paese. Lo strumento più efficace per prevenire la patologia è la vaccinazione, disponibile gratuitamente per le categorie più a rischio, tra cui le persone di età pari o superiore a 65 anni e i bambini e gli adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico. 

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