Come usare gli integratori alimentari: il decalogo del Ministero della Salute

Salute e Benessere

Il documento contiene 10 consigli per un corretto uso degli integratori alimentari, sempre più diffusi in Italia. Il Ministero ricorda che questi prodotti non curano le patologie, invitando a diffidare di quelli descritti come “miracolosi" 

Il boom degli integratori alimentari, il cui mercato in Italia vale oggi oltre tre miliardi di euro, ha portato il Ministero della Salute a stilare un decalogo guida per aiutare le persone a fare un utilizzo corretto di questi prodotti. Nonostante molti di questi vengano descritti come “miracolosi”, il documento ricorda che gli integratori alimentari non sono utilizzati per la cura di patologie, ma per "favorire nell’organismo il regolare svolgimento di specifiche funzioni o la normalità di specifici parametri funzionali o per ridurre i fattori di rischio di malattia”, come si legge nell’introduzione del decalogo.

Integratori alimentari non compensano cattive abitudini

Gli integratori alimentari non sono in grado di curare le malattie e il loro consumo non deve essere indiscriminato ma piuttosto consapevole, legato alle specifiche esigenze individuali. Questi sono i punti fondamentali del decalogo diffuso dal Ministero della Salute sul corretto uso degli integratori. In primis, il documento sottolinea l'importanza di una dieta varia ed equilibrata che fornisce “tutte le sostanze nutritive di cui l’organismo ha bisogno”: si tratta di una premessa fondamentale, poiché gli integratori alimentari non vanno utilizzati con la convinzione sbagliata di “poter compensare gli effetti negativi di comportamenti scorretti”. Per chi vuole consumare questi prodotti, l’etichetta è un punto di partenza necessario, per accertarsi che gli effetti “rispondano effettivamente alle tue specifiche esigenze di ottimizzazione della salute e del benessere” e per essere certi delle modalità di utilizzo, di conservazione e degli ingredienti presenti in virtù di eventuali allergie o intolleranze.

Integratori, quando rivolgersi al medico

Il decalogo del Ministero della Salute ricorda poi che in caso di salute precaria, di trattamenti medici in corso o di gravidanza, l’uso dell’integratore deve essere preceduto dal consiglio del proprio dottore. Deve invece essere il pediatra a dare il via libera per la somministrazione di questi prodotti sui bambini. Inoltre, il fatto che l’integratore sia “naturale” non rende questo tipo di supplementi necessariamente sicuro, dato che “proprio per il suo profilo di attività fisiologica, potrebbe determinare effetti indesiderati in determinate condizioni”. Per questo motivo, in caso di effetti inattesi, il Ministero della Salute consiglia di sospendere l’assunzione dell’integratore alimentare consultando il medico o il farmacista.

Gli integratori alimentari non curano patologie

La regola 7 riassume una delle colonne portanti del decalogo, specificando che gli integratori “sono concepiti per contribuire al benessere e non per la cura di condizioni patologiche”, che devono essere trattate esclusivamente con i farmaci. Di conseguenza, aumentare le quantità consumate non porterà a risultati migliori ma, anzi, può sortire effetti controproducenti. In nessun caso, inoltre, gli integratori alimentari possono essere mirati a ridurre il sovrappeso o smaltire grasso in eccesso, effetti da ottenere attraverso una dieta adeguata con un apporto calorico ridotto e “un buon livello di attività fisica”. Per chi pratica sport, l’uso di integratori alimentari deve tenere conto del tipo di attività, “della sua intensità e durata, nonché delle specifiche condizioni individuali”, spiega il decalogo.

Integratori su Internet, diffidare dei ‘miracoli’

Il punto finale del decalogo del Ministero della Salute è certamente tra i più rilevanti, poiché riferito a quegli integratori alimentari venduti su internet, o comunque al di fuori dei canali commerciali, “propagandati per proprietà ed effetti mirabolanti o come soluzioni miracolose dei tuoi problemi”. Il documento invita a diffidare di questi prodotti, utilizzando proprio il sito del Ministero della Salute come riferimento per controllare quali integratori alimentari sono stati approvati e ammessi sul mercato italiano. 

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