Giornata mondiale dell’ictus: la tempestività può salvare la vita

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Immagine di archivio (Getty Images)

In occasione della ricorrenza celebrata ogni 29 ottobre gli esperti sottolineano l’importanza di intervenire rapidamente per garantire sopravvivenza e una migliore qualità di vita dopo l’evento 

L’ictus cerebrale è la terza causa di morte a livello globale, ma tra i 15 milioni di casi all’anno sono tanti gli esempi di persone che, grazie anche alle nuove terapie, sopravvivono all’ischemia. La Giornata mondiale dell’ictus, che si celebra il 29 ottobre, è l’occasione per ricordare le regole per la prevenzione dell’attacco cerebrale e sottolineare come sia soprattutto la tempestività delle cure ad aumentare le possibilità di sopravvivenza e ripresa futura dei pazienti colpiti.

I numeri dell’ictus in Italia

Ogni anno in Italia circa 150.000 persone vengono colpite da ictus, con 10.000 casi concentrati in Toscana e 3000 in Sardegna. Nonostante i numeri che testimoniano la preoccupante diffusione del problema, sono un milione ad oggi gli italiani sopravvissuti all’ischemia, causata dalla rottura o chiusura improvvisa di un vaso cerebrale. La conseguente mancanza di ossigeno o compressione causata dal sangue fuoriuscito dall’arteria danneggiano poi le cellule cerebrali.

Ictus, sintomi e regole di prevenzione

Nel 75% dei casi l’ictus colpisce persone con un età superiore ai 65 anni, spesso senza la presenza di particolari sintomi ad annunciare l’attacco cerebrale, fatta eccezione per il mal di testa che frequentemente precede gli episodi di emorragia cerebrale dovuti alla fuoriuscita di sangue. È ormai noto come alcune abitudini legate a uno scorretto stile di vita possano favorire la comparsa del problema: tra queste gli esperti sottolineano il peso del fumo, che raddoppia il rischio di ischemia cerebrale. Rinunciare alle sigarette porta spesso a grandi benefici già nelle prime settimane, ma si tratta soltanto di una delle regole segnalate da Humanitas per la prevenzione dell’ictus. Tra gli altri consigli rientrano un’attività fisica anche moderata svolta quotidianamente, un consumo limitato di alcolici, grassi e sale dando invece più spazio a frutta, verdura, cereali e legumi, oltre a un controllo periodico della pressione arteriosa e della glicemia.

Perché è cruciale intervenire rapidamente

La tempestività dell’intervento è fondamentale per la sopravvivenza di chi è colpito da ictus. La trombolisi, una terapia in grado di riaprire l’arteria occlusa limitando i danni a una parte del tessuto cerebrale, può infatti essere eseguita soltanto nelle prime tre ore successive all’ischemia. Secondo Maurizio Melis del reparto di neurologia dell’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari spiega che “una corretta terapia, specie nelle prime ore, consente non solo la sopravvivenza ma anche una migliore qualità di vita dopo l’evento”. Per questo è cruciale che i pazienti giungano in tempo in ospedale, sempre accompagnati dal 118 e non da altre persone che non sempre sanno dove dirigersi. “Quattro ore e mezza per il trattamento endovenoso e sei ore per quello meccanico sono i tempi entro cui si può intervenire per salvare il paziente”, afferma Melis. Perché queste terapie siano efficaci è però importante la tempestività, data anche dalla collaborazione tra il 118, che spiega i sintomi durante il trasporto, e il personale dell’ospedale.

Giornata mondiale dell’ictus: eventi in Italia

In occasione della Giornata mondiale dell’ictus del 29 ottobre l’evento ‘Ictus, pochi minuti valgono una vita’ organizzato all’Auditorium della Nazione a Firenze darà spazio ad alcune persone sopravvissute all’ischemia, che potranno raccontare la propria esperienza. Tra gli altri appuntamenti legati alla ricorrenza ci sono un open day all’ospedale San Paolo di Savona e le iniziative organizzate in varie regioni dall’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale (A.L.I.Ce), che andranno dalla diffusione di materiale informativo alla possibilità di eseguire screening gratuiti dei fattori di rischio cerebrovascolari.

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