Diabete, la scoperta di una proteina apre a nuovi trattamenti
Salute e BenessereNota come S100a9, è in grado di regolare i livelli di glucosio e di lipidi nel sangue. Potrebbe essere usata per sviluppare una cura alternativa alle iniezioni di insulina, regolarmente utilizzate ma non prive di rischi
Grazie alla scoperta di una nuova proteina, in grado di regolare i livelli di glucosio e di lipidi nel sangue, in futuro potrebbe essere messo a punto un nuovo trattamento per il diabete. Lo sostengono i ricercatori dell’Università di Ginevra in un nuovo studio recentemente pubblicato su Nature Communications. Sulle pagine della rivista specializzata, gli esperti hanno descritto le caratteristiche di S100a9, una proteina che, in determinate condizioni, permette di regolare la concentrazione del glucosio e dei grassi nel sangue. Il suo utilizzo potrebbe consentire lo sviluppo di un trattamento alternativo alle iniezioni di insulina, regolarmente utilizzate ma non prive di rischi: il sovraddosaggio può provocare l’ipoglicemia, un abbassamento eccessivo del livello di glucosio nel sangue che può portare al coma e alla morte, mentre il sottodosaggio può determinare l’iperglicemia, altrettanto pericolosa.
Gli effetti benefici della proteina
I trattamenti a lungo termine con insulina possono anche causare un eccesso di grasso e colesterolo nel sangue, incrementando così il rischio di malattie cardiovascolari. Testando la proteina sui topi, i ricercatori hanno notato che la sua somministrazione in uno stato di carenza di insulina può portare a un miglioramento della gestione del glucosio e a un controllo più efficace dei corpi chetonici e dei livelli lipidici. I risultati della ricerca in corso su pazienti con diabete di tipo 1 e 2 potrebbero permettere di valutare meglio le effettive potenzialità della proteina.
Il farmaco sperimentale in grado di ridurre glicemia e massa grassa
Recentemente, un team di ricercatori della Monash University, guidato da Mark Febbraio, ha sviluppato un nuovo farmaco sperimentale contro il diabete di tipo 2 che, oltre a ridurre la concentrazione di glucosio nel sangue, senza effetti negativi sulle ossa e sui muscoli, può anche indurre il dimagrimento (determinato una perdita della sola massa grassa) e migliorare la densità ossea. Il risultato è stato descritto sulla rivista Nature.