Papilloma virus, realizzato primo test disponibile nelle farmacie

Salute e Benessere

Due ricercatori italiani della Scuola Normale Superiore di Pisa hanno messo a punto un test che permetterà alle pazienti di rilevare l’eventuale presenza del virus direttamente da casa

L'infezione da papilloma virus umano è molto comune e, secondo i dati riportati in un articolo apparso sul portale della Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, è alla base dell'insorgenza di numerosi tumori, tra i quali quello della cervice uterina. In Italia, spiegano gli esperti, l'8,5% di tutti i tumori è legato alla presenza di virus che, utilizzando meccanismi diversi tra loro, riescono a infettare le cellule sane e a innescare i processi di formazione del cancro. Tra i virus più noti per il loro legame con il cancro c'è proprio quello del papilloma virus umano (HPV), responsabile di circa il 20 % dei 31.000 casi circa di tumore causati da virus che si verificano ogni anno. Oggi, dalla Scuola Normale Superiore di Pisa, arriva la notizia di un particolare test diagnostico per l’HPV, per cui grazie ad un prelievo non invasivo, che la paziente può effettuare direttamente tra le mura di casa, è possibile rilevare il virus anche senza procedere in ulteriori procedure mediche. Il che consentirebbe un deciso abbattimento dei costi e dei tempi nell’ambito della diagnostica.

Un test che genotipizza il virus

A realizzarlo sono stati Bruna Marini e Rudy Ippodrino, ex allievi del corso di perfezionamento in biologia molecolare del prestigioso ateneo italiano. Il test, che è già stato validato clinicamente con istituti di eccellenza come il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, l’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste ed il Policlinico Universitario Campus Biomedico di Roma, è ordinabile nelle farmacie, a disposizione delle pazienti. “Il nostro test è non invasivo e sensibile. Si chiama Ladymed ed è il primo al mondo presente direttamente in farmacia per il rilevamento del papilloma” hanno raccontato i ricercatori. A differenza di altri test molecolari utilizzati negli screening nazionali, si legge in una nota apparsa sul sito della Scuola Normale Superiore, questo test ha la potenzialità di genotipizzare il virus, cioè fornire indicazioni quanto più precise sul ceppo presente nell’infezione.

Un costante lavoro di ricerca

Ora i due giovani ricercatori, che tra l’altro hanno dato vita alla startup ‘Ulisse BioMed’, attiva nel settore biomedicale, continueranno il loro lavoro guardando ad altri tipi di test, sempre non invasivi: “Abbiamo altri progetti di ricerca estremamente innovativi e rivoluzionari. Ad esempio, stiamo realizzando i nanointerruttori, in grado di rilevare istantaneamente la presenza di biomarcatori proteici con lo scopo di utilizzarli su apparecchi simili ai glucometri, usati per la misura della glicemia nei pazienti diabetici, per la diagnostica portabile. I nanointerruttori li abbiamo costruiti, funzionano ed ora siamo alle porte della loro validazione clinica”, hanno poi aggiunto Marini e Ippodrino.  

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