Obesità, terapia genica efficace sui topi: i benefici
Salute e BenessereLo spegnimento di una specifica proteina, tramite una molecola ‘inviata’ per svolgere il lavoro, ha portato alcuni topi obesi a perdere il 20% del peso. Servono però altri studi per i test sull’uomo
In un esperimento condotto sui topi, un team di ricercatori ha modificato i meccanismi genetici alla base dell’obesità, riuscendo a ridurre l’accumulo di grassi che favorisce lo sviluppo del problema. Più in generale, il gruppo di ricerca della Hanyang University, in Corea del Sud, ha notato anche un miglioramento nello stato di salute dei roditori, come spiegato nello studio pubblicato sulla rivista Genome Research. Si tratta soltanto dei primi esperimenti in questo ambito, i cui risultati iniziali danno però speranza circa la possibilità di utilizzare la terapia genica nella lotta contro l’obesità.
Una molecola ‘inviata’ per combattere l’obesità
Causata sia da fattori genetici che ambientali, l’obesità resta un problema difficile da combattere con i farmaci, che spesso presentano effetti collaterali. Il team sudcoreano ha scelto così una strada alternativa, mirata a ‘silenziare’ la proteina Fabp4, che si trova nelle cellule adiposi e favorisce l’immagazzinamento dei grassi. La tecnica impiegata dai ricercatori si ispira a quella del taglia e incolla del Dna, anche detta Crispr: il lavoro è stato svolto da una molecola incaricata di trasportare una serie di strumenti, tra cui la proteina Cas9, da ‘consegnare’ alle cellule del tessuto adiposo bianco, nel quale si immagazzinano i grassi. Una volta giunti a destinazione, gli attrezzi contenuti in questa molecola hanno inibito l’espressione della proteina Fabp4 e, di conseguenza, ridotto l’accumulo dei grassi.
Miglioramenti in obesità e diabete
I ricercatori hanno condotto l'esperimento su topi obesi e resistenti all’insulina, sottoposti precedentemente a una dieta ricca di grassi. Così, in seguito allo ‘spegnimento’ di Fabp4 il team ha notato una riduzione del peso corporeo del 20%, migliorando in circa sei settimane anche la resistenza all’insulina e l’infiammazione; inoltre, gli animali hanno mostrato benefici per quanto riguarda il fegato grasso e i trigliceridi nel sangue, apparsi in calo. I risultati sui topi sono dunque promettenti e mostrano ancora una volta il potenziale e i miglioramenti della terapia genica di precisione. Tuttavia, prima della sperimentazione sull’uomo saranno necessari ulteriori studi.