Tumori, studio italiano scopre molecola chiave per prevenire metastasi

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Fotogramma)

Una ricerca coordinata da Humanitas e Università di Milano evidenzia il ruolo cruciale di MS4A4A, che attiva la risposta immunitaria. Mantenendola attiva con nuove immunoterapie si potrebbe evitare la propagazione del tumore 

La formazione delle metastasi di un tumore si potrebbe prevenire grazie a una molecola in grado di riattivare il sistema immunitario. L’importante scoperta si deve a uno studio condotto dall’Istituto Humanitas e l’Università Statale di Milano con il sostegno di Fondazione Airc, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Immunology. Nella lotta dell’organismo umano contro una neoplasia è infatti proprio la proteina MS4A4A, chiave della ricerca, a portare i macrofagi ad attivare le cellule Natural Killer che combattono il tumore. In alcuni casi le metastasi riescono a sconfiggere questa molecola, che grazie ai risultati raggiunti dai ricercatori potrebbe però essere riattivata aprendo così a nuove possibilità terapeutiche.

La proteina che ‘dirige’ la lotta ai tumori

Come spiega il professor Massimo Locati dell’Università di Milano, tra gli autori dello studio, “abbiamo scoperto il gene responsabile di MS4A4A 10 anni fa nei macrofagi associati al tumore, ma il ruolo della proteina da esso codificata si è chiarito da poco”. Nelle neoplasie primitive, prive di metastasi, Locati paragona i macrofagi a “poliziotti che stanno per essere corrotti”, ancora in grado in questa fase di ordinare alle cellule Natural Killer di uccidere le controparti tumorali. Tale risposta è consentita proprio da MS4A4A, che di conseguenza può evitare l’estendersi del tumore attraverso le metastasi; in altri casi queste ultime possono però avere la meglio, neutralizzando la proteina e bloccando così la risposta immunitaria.

Nuova immunoterapie per bloccare metastasi

Proprio per questa ragione, Locati afferma che “la sfida è dunque quella di mantenere attiva MS4A4A per impedire ai tumori di sfuggire e propagarsi”. Gli scienziati si dedicheranno quindi allo sviluppo di “particolari anticorpi monoclonali finalizzati a potenziare l’azione di questa proteina nell’uomo”. L’utilizzo di MS4A4A è quindi potenzialmente molto prezioso e apre a innovativi approcci di immunoterapia, dai quali potrebbero beneficiare moltissimi pazienti malati di cancro. Il William Harvey Research Institute e la Queen Mary University sono tra le 12 istituzioni coinvolte nello studio, per il quale Irene Mattiola dell’Università Statale di Milano ha ricevuto a maggio lo Young Innovators Italy 2019 Award, edizione italiana del premio internazionale istituito da MIT Technology Review.

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