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Imballaggi di carta per alimenti, possibili rischi per la salute

Salute e Benessere

Lo denuncia la BEUC, organizzazione europea che difende gli interessi dei consumatori. Test di laboratorio mostrerebbero che gli imballaggi per alimenti in carta colorata e cartone possono rilasciare sostanze chimiche dannose 

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L'Unione Europea ha bisogno di norme più decise e concrete sulle sostanze chimiche contenute nella carta o nei cartoni utilizzati come imballaggi per gli alimenti, tra cui anche contenitori per il caffè. Lo denuncia in una nota la BEUC, organizzazione europea con sede a Bruxelles attiva nella difesa degli interessi di tutti i consumatori del Continente. Nuovi test di laboratorio mostrerebbero infatti che alcuni imballaggi per alimenti in cartone e carta possono contenere e rilasciare sostanze chimiche provenienti dagli inchiostri utilizzati per la stampa. La carta è il secondo materiale di imballaggio alimentare più utilizzato dopo la plastica. A differenza della plastica, tuttavia, non esistono norme UE che regolino l'uso della carta come materiale a contatto con gli alimenti.

Testati 76 campioni di imballaggi

Con la plastica monouso destinata a essere vietata nell'UE a partire dal 2021, i test, come scrive l’organizzazione in una nota, solleva alcune preoccupazioni sulla sicurezza e sulla salute dei consumatori. Durante i test sono stati analizzati 76 campioni di imballaggi alimentari di carta o cartone stampati e ne è emerso come più di uno su sei campioni contenesse ammine aromatiche primarie (composti organici contenenti azoto che si si possono considerare derivati dall'ammoniaca), alcune delle quali sono sospettate di causare il cancro. Nove campioni contenevano queste sostanze chimiche al di sopra del limite stabilito dal regolamento UE sulla plastica. Quasi tutti i 76 campioni contenevano poi filtri UV, anche questi sospettati di essere potenziale causa di tumori. Un'ulteriore analisi su 21 campioni ha mostrato che i filtri UV migrano negli alimenti al di sopra dei livelli raccomandati in sei prodotti.

Necessità di regole più rigorose

Monique Goyens, direttore generale del BEUC, ha così commentato gli esiti degli esami: “La maggior parte dei consumatori presume naturalmente che il materiale a contatto diretto con i propri alimenti sia privo di sostanze chimiche dannose, ma purtroppo non è così. I prodotti chimici negli imballaggi che penetrano nel nostro cibo alla fine entrano nei nostri corpi. Per proteggere la salute dei consumatori, l'UE deve adesso sviluppare regole più rigorose”.

Esposizione a sostanze chimiche

Nel complesso, i risultati dei test dimostrano che i materiali di imballaggio per alimenti in carta e cartone stampati possono contenere e rilasciare sostanze chimiche problematiche, incluse molte che non sono state valutate dall'Agenzia europea per la sicurezza alimentare. Sebbene nessuno dei prodotti testati isolatamente possa mettere in pericolo la salute umana, essi contribuiscono comunque all'esposizione complessiva del consumatore a sostanze chimiche problematiche e, in alcuni casi, non valutate. Questi risultati fanno eco a un test analogo sugli imballaggi per i fast food eseguito nel 2017 che ha trovato alti livelli di composti fluorurati in un terzo degli imballaggi testati. Gli scienziati sospettano che i composti fluorurati possano avere effetti negativi sulla salute umana, essendo cause di cancro, infertilità e obesità.

La posizione del Codacons

Il caso degli imballaggi in carta per alimenti potenzialmente pericolosi per la salute umana è già all’attenzione delle Procure della Repubblica di tutta Italia. Lo afferma il Codacons, commentando l’allarme lanciato dai consumatori Ue della Beuc. “Già lo scorso marzo il Codacons ha presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia chiedendo di attivarsi con indagini a tappeto per garantire la salute dei consumatori” ha detto il presidente Carlo Rienzi. “Nell’esposto si faceva esplicito riferimento al bisfenolo, sostanza chimica utilizzata in particolar modo nei contenitori in carta per alimenti, a partire dai cartoni per la pizza da asporto, e che si trasferisce dall’imballaggio all’alimento, configurando un potenziale rischio sanitario per i consumatori”. L’urgenza, ora, è che le autorità competenti si attivino con urgenza per regolamentare il settore e introdurre limiti severi circa l’utilizzo di sostanze chimiche negli imballaggi, così da garantire la salute dei consumatori.