Malattie reumatiche, i sei fattori di rischio da evitare

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Agenzia Fotogramma)

Gli esperti della Società Italiana di Reumatologia (Sir) spiegano quali sono i comportamenti da seguire per evitare di ammalarsi 

Prosegue #ReumaDays la campagna promossa dalla Società Italiana di Reumatologia (Sir) per sensibilizzare il maggior numero possibile di persone sull’importanza della prevenzione delle malattie reumatiche, la cui incidenza è in continuo aumento. In Italia, il 38% degli over 65 soffre di artrosi o artrite, mente il 19% è affetto da osteoporosi. Oltre i 75 anni, invece, questi disturbi colpiscono 8 persone su 10. Negli infopoint presenti nelle piazze delle città che aderiscono all’iniziativa, gli esperti del Sir spiegano quali sono i fattori di rischio di queste patologie e quali sono i comportamenti da adottare per ridurre al minimo le probabilità di ammalarsi. Chi è geneticamente predisposto alle malattie reumatiche deve cercare di evitare sei ‘nemici’: il fumo, lo smog, il sale, l’obesità, l'esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti e la sedentarietà.

I fattori di rischio delle malattie reumatiche

Guido Valesini, vice presidente della Società Italiana di Reumatologia, spiega che chi ha una predisposizione familiare per le malattie reumatiche deve smettere di fumare per evitare di ammalarsi. Il fumo di sigaretta, infatti, è uno dei fattori di rischio più noti di queste malattie e incrementa la risposta autoimmunitaria dell’organismo. Per ridurre le probabilità di sviluppare una patologia reumatica, è anche consigliabile vivere lontano dalle città più inquinate. “Recenti studi hanno evidenziato che l’esposizione al particolato derivante dalla combustione del diesel gioca a favore della risposta immunitaria dell’organismo”, chiarisce Valesini. Per quanto riguarda l’alimentazione, è bene evitare delle diete con troppo sale. Un altro fattore di rischio è l’obesità, in quanto “gli adipociti, presenti nel grasso addominale, sono i principali produttori di citochine proinfiamatorie”. I pazienti predisposti geneticamente al lupus eritematoso sistemico (les) dovrebbero limitare l’esposizione ai raggi ultravioletti. Infine, condurre una vita sedentaria è un fattore di rischio per tutte le malattie reumatologiche, soprattutto per l’artrosi. “L’attività fisica favorisce la produzione del liquido sinoviale che nutre le cartilagini e fa sì che funzionino in modo corretto”, spiega Valesini. Condurre una vita attiva è dunque un modo efficace per ridurre le probabilità di sviluppare una malattia reumatica. 

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