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Bevande zuccherate o amare? Non sarebbe questione di gusto ma di geni

Salute e Benessere
Bibite gassate (Ansa)

A suggerirlo è uno studio condotto da un team di ricercatori della Feinberg School of Medicine della Northwestern University che ha studiato le preferenze di un campione composto da circa 336mila individui 

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Perché alcune persone preferiscono le bibite zuccherate, mentre altre quelle più amare?
Escludendo l’acqua, la maggior parte delle bevande ha un sapore più tendente all’amaro o al dolce.
Secondo uno studio condotto da un team di ricercatori della Feinberg School of Medicine della Northwestern University, la risposta non sarebbe nel gusto, bensì nei geni. Gli esperti sono riusciti a scoprire una variante genetica ‘misteriosa’ che andrebbe ad incidere sulla preferenza delle bevande.

Studio condotto sulle preferenze di 336mila individui

Per compiere lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Human Molecular Genetics, gli esperti hanno studiato le preferenze di un campione composto da circa 336mila individui, cercando poi di svelare possibili associazioni nei loro geni, raccolti in una Biobanca britannica. Per farlo hanno diviso le bevande in amare e dolci, separando caffè, tè, birra, succo di pompelmo, vino rosso, dalle bibite zuccherate (anche artificialmente). Sono così riusciti a dimostrare l’esistenza di un gene ‘misterioso’ la cui presenza sarebbe associata alla preferenza di bevande zuccherate. La variante genetica si chiama Fto e, come spiega Marilyn Cornelis, insegnante di medicina preventiva dell'Università statunitense, “è un gene misterioso e non sappiamo esattamente in che modo è collegato all'obesità: probabilmente ha un ruolo nel comportamento che sarebbe legato alla gestione del peso”.
Inoltre, “la genetica alla base delle nostre preferenze è legata alle componenti psicoattive di queste bevande”. Secondo l’esperta non sarebbe il gusto a determinare la preferenza, bensì il modo in cui le bevande “ci fanno sentire”.

Bibite gassate dopo la corsa possono provocare problemi ai reni

Secondo uno studio, pubblicato sull’American Journal of Physiology-Regulatory, Integrative and Comparative Physiology, bere bevande gassate dopo la corsa o qualsiasi attività fisica di forte intensità danneggerebbe i reni. Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno valutato la salute di un campione composto da 12 ragazzi con età media di 24 anni. Nello specifico hanno monitorato la salute dei partecipanti dopo quattro diverse sessioni di corsa sul tapis roulant. Dagli esami è emerso che i giovani che hanno bevuto bevande gassate, al termine dell’allenamento avevano entrambi i biomarcatori associati a un danno renale.