La scelta dei produttori: stop alle bibite zuccherate nelle scuole Ue

Cronaca
(Getty Images)
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L’impegno, a partire dal 2019, è stato annunciato dall’associazione Unesda che rappresenta in Europa i principali marchi di bevande analcoliche, incluse Pepsi e Coca Cola 

Dal 2019 nelle scuole secondarie dell’Ue potrebbero non esserci più bevande zuccherate, incluso nei distributori. L’Unesda, associazione europea di categoria che rappresenta i principali produttori di bevande analcoliche, ha annunciato oggi, 6 settembre 2017, che le industrie europee dei soft drink non venderanno più, in modo volontario, bibite zuccherate nelle scuole secondarie. L’iniziativa coinvolgerà in modo graduale tutti i 28 Paesi Ue.

Tutte le scuole secondarie dell'Ue saranno coinvolte

Secondo Unesda, le scuole coinvolte sarebbero oltre 50mila e più di 40 milioni gli studenti. Le aziende aderenti, che rappresentano l’80% del settore europeo e includono Coca Cola, Pepsi e Lipton, potranno vendere negli istituti scolastici solo bibite a ridotto contenuto calorico o senza calorie, oltre alle bottigliette di acqua. "Come industria siamo fermamente impegnati a servire in maniera responsabile i consumatori di tutte le età, in tutta Europa", spiega Stanislas de Gramont, presidente Unesda e Ceo di Suntory Beverage & Food Europe. "Questo rappresenta l'ultimo significativo passo che la nostra industria sta intraprendendo per aiutare le persone di tutte le età a fare scelte informate e responsabili, creando contemporaneamente contesti di cibo sano per bambini e adolescenti", afferma Dan Sayre e Nikos Koumettis, da parte di The Coca Cola Company in Europa.

Le iniziative precedenti

Assobile, associazione di Confindustria che rappresenta le bevande analcoliche, parla di un passo “importante". Una decisione che rafforza gli impegni presi dalle imprese già nel 2006, anno in cui gli aderenti a Unesda hanno introdotto specifiche limitazioni alle forme di promozione nei canali diretti a bambini sotto i 12 anni e si sono impegnati ad astenersi dalle vendite di qualsiasi soft-drink nelle scuole primarie. L'iniziativa è infatti "l'ultima tappa importante intrapresa dall'industria dei soft drink nello sforzo di contribuire a ridurre l'obesità", si legge in una nota Unesda. Tra gli impegni già presi, anche la riduzione degli zuccheri aggiunti nei soft-drinks di un ulteriore 10% entro il 2020, oltre al taglio del 12% già applicato dal 2000 al 2015.

In Italia

"Un buona notizia per l'inizio delle scuole in un Paese come l'Italia dove il 20% dei genitori dichiara che i figli non consumano quotidianamente frutta e verdura, mentre il 36% consuma ogni giorno bevande zuccherate". È quanto afferma la Coldiretti nel commentare l'iniziativa dell'industria europea dei soft drink. "Una svolta necessaria che va sostenuta ed estesa a livello nazionale dove più di un bambino su cinque (21,3%) è in eccesso di peso e quasi uno su dieci (9,3%) è addirittura obeso", secondo l'ultimo Rapporto Okkio alla salute realizzato con bambini tra i 6 e i 10 anni. Nonostante questo, si registra anche un'inversione di tendenza che ha portato il numero dei bambini in eccesso di peso a diminuire del 5% negli ultimi dieci anni. “Un trend che va incoraggiato”, sottolinea la Coldiretti.

L’Unione Europea

Tendenza che sembra confermata a livello europeo. Il report europeo dell'Oms - L'obesità negli adolescenti e i relativi comportamenti, trend e disparità 2002-2014 – sottolinea infatti la notevole diminuzione nei paesi Ue del consumo presunto/affermato di soft drink zuccherati nel periodo considerato. Recentemente, l’Unione Europea ha approvato un piano per la promozione del consumo di cibi salutari all’interno delle scuole. Entrato in vigore il 1 agosto 2017, con un budget totale di 250 milioni di euro per ciascun anno scolastico, il piano fornirà supporto ai programmi nazionali dei paesi membri che soddisfano alcuni requisiti (ad esempio la freschezza e qualità dei prodotti distribuiti). 

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