Morbillo, 557 casi in Italia tra gennaio e marzo 2019
Salute e BenessereLombardia e Lazio le regioni più colpite. Si sono ammalati anche 62 bambini di età inferiore ai 5 anni, di cui 21 con meno di un anno
Durante il primo trimestre del 2019 sono stati segnalati 557 casi di morbillo in Italia, di cui 177 a gennaio, 170 a febbraio e 210 a marzo, con un’incidenza di 36,8 casi per milione di abitanti. Sono insorte delle complicanze per il 31% dei pazienti, tra cui due episodi di encefalite. 62 bambini di età inferiore ai 5 anni hanno contratto la malattia, di cui 21 con meno di un anno. Inoltre, un uomo di 45 anni è deceduto in seguito a delle complicanze respiratorie. Questi sono i dati contenuti nell’ultimo bollettino Morbillo&Rosolia news, curato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss).
Le regioni più colpite
In base a quanto riportato nel bollettino, nei primi tre mesi del 2019 si sono verificati dei casi di morbillo in 18 Regioni. Oltre la metà degli episodi totali si è verificata in Lombardia e nel Lazio, dove l’incidenza ha superato di molto la media nazionale (rispettivamente 64,6 e 93,6). L’età media di chi contrae la patologia è 30 anni, ma sono stati segnalati anche 62 episodi riguardanti dei bambini di età inferiore ai 5 anni di età, di cui 21 con meno di un anno. Si sono verificati dei casi anche tra chi lavora a contatto col pubblico: la malattia ha colpito 29 operatori sanitari e 8 operatori scolastici non vaccinati. Tra i pazienti che hanno avuto delle complicanze il 40,2% è stato ricoverato in ospedale, mentre il 26,9% si è rivolto a un Pronto Soccorso.
L’andamento ciclico del morbillo
Analizzando i dati dell’Istituto Superiore di Sanità è possibile notare come il morbillo abbia un andamento ciclico. Ai picchi epidemici che si sono verificati a giugno 2013 e gennaio 2014 (caratterizzati da un numero di casi superiore a 300) è seguito un calo nel 2015 e una lieve ripresa nel 2016. Dopo un nuovo picco, registrato a marzo 2017 (973), nei mesi successivi i numeri sono tornati a calare, per poi salire nuovamente ad aprile 2018 (496) e tornare a scendere poco dopo. Dopo un periodo di stabilità, a partire da gennaio 2019 i casi sono tornati a verificarsi con una maggiore frequenza.